Piazzapulita ha la ‘ciccia’, ma cerca disperatamente Giorgia Meloni; Dritto e rovescio ha Giorgia Meloni, ma la ‘ciccia’ è altrove. Il giovedì televisivo può essere sintetizzato così, con la sfida a distanza tra Corrado Formigli e Paolo Del Debbio tutta incentrata (o quasi) sull’inchiesta di FanPage riguardante la presunta ‘Lobby nera’.
Lo scontro va in scena in contemporanea. Poco prima le 22 la leader di Fratelli d’Italia appare su Rete 4, mentre su La7 Formigli aveva già dedicato alla Meloni il suo monologo d’apertura, dopo un servizio che mostrava le sue dichiarazioni carpite tra social e conferenze stampa.
Lei ha evocato le inchieste ad orologeria, non c’è nessuna coincidenza. La gran parte del contenuto riguarda gli ultimi giorni di campagna elettorale a Milano. Siccome una buona democrazia è una democrazia di cittadini bene informati, abbiamo ritenuto che fosse importante informare gli elettori prima. Quando prende una medicina, il bugiardino lo legge prima o dopo? Se fosse venuta qui le avrei chiesto se ha la forza di tagliare quel cordone e dire che il fascismo è stato male assoluto come fece nel 2003 Gianfranco Fini e che i voti dei fascisti sono voti che non vuole.
Il conduttore sa che la Meloni è dall’altra parte, tuttavia sa anche che con molta probabilità sta guardando La7, dal momento che il collegamento con Del Debbio è stato registrato nel pomeriggio. Formigli, dunque, conosce pure la difesa della deputata grazie dai lanci d’agenzia pubblicati prima di cena.
“Fidanza è stato sospeso, sono molto rigida in questo senso”, ribadisce la Meloni. “Di cento ore di girato sono stati estrapolati dieci minuti, mandati in prima serata su Piazzapulita curiosamente a 48 ore dal voto in maniera che finisse sui giornali nel giorno del silenzio elettorale, senza la possibilità di difendersi”.
Il faccia a faccia con Del Debbio – che non sembra troppo preso dalla vicenda – dura circa venti minuti per poi cedere il testimone al talk in studio sullo stesso tema. Intanto a Piazzapulita, dopo un confronto con Pierluigi Bersani, tutto si concentra sul secondo e ultimo appuntamento dell’inchiesta. In studio il parterre è identico a quello di una settimana fa, con l’aggiunta di Guido Crosetto, che intavola un uno contro tutti in difesa della Meloni, “la mia migliore amica”. L’ex parlamentare non sfigura, anzi esce rafforzato dal ring a riprova di come certi contesti avversi fortifichino certe posizioni invece che indebolirle.
Nonostante si sia avvantaggiato di un’inchiesta ‘esterna’, Formigli ha il merito di averla fatta propria restituendole una narrazione rafforzata grazie ad clima tensivo di santoriana memoria. Attorno al programma, di fatto, si è ricreata quella polarizzazione che da troppo tempo mancava nei talk, da quasi due anni dominati solo ed esclusivamente dalla questione covid. E anche la lunga lista di detrattori che Piazzapulita si porta inevitabilmente dietro rappresenta paradossalmente un bene. Perché il vero dramma è quando non detti la linea, ma ti ritrovi ad inseguire il competitor. Come accaduto a Del Debbio.