Non era affatto semplice sostituire la più forte coppia di Striscia la notizia, ossia Ficarra e Picone, che la scorsa stagione hanno salutato il tg satirico di Canale 5.
E invece Vanessa Incontrada (target femminile) e Alessandro Siani (target centro-sud) nella prima puntata stagionale dello storico programma di Canale 5 si avvicinano molto all’obiettivo.
Ingresso in studio in coppia, stop al distanziamento fisico anche dietro il bancone, bel feeling e conduzione sciolta e brillante.
I testi non sorprendono (compresa “Angelina Jolie polletta“) e fanno il pieno di battute un po’ scadute: “da Roma arrivano i cinghiali“, “Dazn è come Babbo Natale: esiste, ma non si vede“, “in studio ci sta un po’ di pubblico, ma non siamo a livello dei comizi di Conte” (mentre il fugace riferimento al caso del giorno, quello di Luca Morisi, arriva solo nella nuova rubrica Hashtag la vista). Non mancano neanche i lanci un po’ urlati dei servizi (“stasera scopriremo se siamo davvero spiati o no“, seguito da un titolo in bella evidenza ‘esperimento tv per sapere se ci spiano’).
L’impaginazione di Striscia la notizia non presenta novità: anteprima con il pezzo dei conduttori in piedi, pausa pubblicitaria, stacchetto delle veline (con omaggio al Tuca tuca di Raffaella Carrà) e una cinquantina di minuti filati, senza interruzioni pubblicitarie e con clamoroso sforo, tra servizi molto ben confezionati, cabaret di pasticcini e di strafalcioni (Paolo Mancinelli non è stato risparmiato), meme, inutile volontà di creare tormentoni manco fossimo negli anni ’90 (“si, vabbè, però“/”che situazione“) e qualche trovata divertente, per esempio il video bloccato (per finta) per la consegna del tapiro a Diletta Leotta.
Detto tutto ciò: c’è ancora bisogno di Striscia la notizia nella tv italiana? Sì. Per il servizio di Pinuccio sulla Fondazione Scuola Beni e Attività Culturali, per la capacità di parlare al pubblico più popolare, per Striscia lo striscione di Militello e per una vitalità che altre storiche produzioni tv se la sognano.