Sancita una “pace” televisiva con Maria Venier, suggellata dall’abbraccio avvenuto ieri nei corridoi degli Studi Fabrizio Frizzi e dal collegamento in finale di puntata a Domenica in, Francesca Fialdini è ripartita con una nuova edizione di Da noi… a ruota libera, che a differenza di quanto ci si poteva aspettare, stando anche ad alcune dichiarazioni della conduttrice, non ha presentato al debutto grosse novità rispetto alla scorsa stagione.
Il programma che nella prima parte della stagione 2019/2020, quella non intaccata dalla pandemia, aveva al centro le storie di persone comuni non torna almeno per l’esordio ad occuparsi di queste, partendo invece da una puntata in cui la tematica femminile, molto cara da sempre alla Fialdini, viene esplorata solo attraverso il racconto di quattro donne note al pubblico da casa.
Lucia Goracci apre la puntata testimoniando il proprio impegno da cronista nella calde zone del Medioriente. Il breve scambio di parole fra la giornalista e la conduttrice si articola partendo dalla recente esperienza in Afghanistan, toccando poi altri aspetti concreti sperimentati durante il lavoro in questi paesi. L’intervista non spicca certamente per originalità, ma nella sua chiarezza e semplicità probabilmente trova la miglior chiave per rivolgersi al pubblico sintonizzato davanti a Rai 1 la domenica pomeriggio.
Il vero momento critico di tutta la puntata è l’ospitata di Arisa, che porta fra l’altro con sé l’annuncio della partecipazione come concorrente alla prossima edizione di Ballando con le Stelle. Qui emergono diversi difetti sia nella scrittura del programma sia nella prova data da Francesca Fialdini.
Se la scelta di realizzare un’intervista “cantata”, dove la conduttrice pone una domanda intonando un brano e la cantante è chiamata a rispondere nella stessa maniera, pare un’inutile ed evitabile ricerca di originalità per fare dialogare la Fialdini con Arisa, la stessa padrona di casa, probabilmente colta di sorpresa dall’irrigidimento dimostrato dalla propria ospite, non ha dimostrato grande classe nel non sottolineare alcune sbavature tecniche da parte del proprio gruppo di lavoro.
Una gestione quindi non impeccabile delle conseguenze che la diretta porta con sé, che dimostra come, anche di fronte ad anni di esperienza in tv, ad un debutto e di fronte a un’inaspettata difficoltà si possa faticare ad uscirne con professionalità. Passa così quasi inosservata l’unica vera novità osservata in questo kick off, ovvero la presenza di un personaggio, in questo caso uno psicoterapeuta, che dialoga con l’ospite per cercare di rendere patrimonio comune una certa esperienza. In questo caso l’espediente narrativo si rivela piuttosto inefficace, con Arisa che, al termine dell’intervento, liquida di fatto quanto detto dall’esperto.
Con l’ingresso in studio di Alba Parietti si torna più facilmente in una zona di confort, dove, nonostante la scelta di intervistarla con la formula “Ipse dixit”, la chiacchierata con Francesca Fialdini prende da subito una piega distesa. L’arrivo poi di Sara Simeoni porta nel finale una boccata di allegria e divertimento, che rende davvero il programma un happenig show.
Evitata, grazie anche allo sprint di entusiasmo portato dalla Simeoni nella battute finali, la possibile retorica in una puntata interamente al femminile, Da noi… a ruota libera riparte, senza troppe novità, dalla formula delle interviste a personaggi famosi. Il tempo per riprendere la rotta del passato c’è, quello per evitare le frecciatine della Fialdini a chi lavora dietro le quinte – si spera – anche.