I Bastardi di Pizzofalcone 3, il pathos del promo lascia spazio ad altre certezze: la recensione
Gasmann & Co. tornano pronti a conquistare ancora il pubblico di Raiuno, ormai affezionato ai “bastardi”, le cui vicende sono il vero motivo del successo
Fonte: Anna Camerlingo
Chi si aspettava, dal primo episodio in onda su Raiuno de I Bastardi di Pizzofalcone 3, (già disponibile in anteprime su RaiPlay) quel pathos con cui era stato caricato il promo estivo, potrebbe rimanere un po’ deluso. A differenza delle aspettative di molti, infatti, la terza stagione della fortunata serie tv parte facendo un salto temporale rispetto all’esplosione cliffhanger del finale della seconda stagione.
Ritroviamo così Lojacono (Alessandro Gassmann), Piras (Carolina Crescentini) ed il resto della squadra sopravvissuti ma alle prese con le ferite emotive causate dall’attentato al ristorante di Letizia (Gioia Spaziani). E così, quell’adrenalina che ci era stata promessa per tutta l’estate, ahinoi, viene un po’ a mancare.
E’ ovvio, però, che la scelta a livello autorale è stata quella di centellinare la visione dei momenti successivi all’esplosione nel corso della stagione, con la consapevolezza che la caccia al responsabile sarà il filo rosso di tutti e sei gli episodi.
Una scelta comprensibile, ma che fa perdere un’occasione: quella di gettare il pubblico dentro il caos post-bomba e, tramite le scene che abbiamo intravisto nel sopra citato promo, aumentare la tensione narrativa in vista della successiva indagine segreta dei Bastardi.
Ne deriva così che il primo episodio de I Bastardi di Pizzofalcone 3 sembra un episodio di metà stagione, come se quasi nulla fosse accaduto tra l’ultima puntata andata in onda e questa. La serie, però, non tradisce la sua missione poliziesca: se di adrenalina ce n’è poca, i segreti ed i rebus da risolvere non mancano. Complice la regia esperta di Monica Vullo, già dietro la macchina da presa di altre serie tv appartenenti al genere, Gassmann & Co. riescono a non tradire i propri personaggi ed a dare loro lo spessore e quel tocco di ironia che già conosciamo.
Ecco, se questo primo episodio genera un po’ di delusione sul fronte del pathos, sul lato del cast c’è invece una gradevole conferma: sempre più gruppo, i personaggi de I Bastardi di Pizzofalcone 3 sono ormai di casa per i telespettatori. Sono loro il motivo per cui il pubblico si sintonizzerà su Raiuno, per scoprire come stanno, come ne usciranno questa volta ed avere la garanzia che sono sempre gli stessi.
I Bastardi di Pizzofalcone si è costruito così in questi anni una forza tale da fargli conquistare un posto d’onore tra le fiction più seguite della Rai, ed al tempo stesso da dare al poliziesco tv una nuova linfa, tramite delle innovazioni apparentemente piccole ma significative. Basti pensare al titolo stesso, che rivaluta la figura dell’eroe senza macchia, oppure alle storyline dei singoli personaggi, intrisi di contemporaneo.
Si tifa per loro, in poche parole: anche per questo, vederli subito faticare tra le macerie del ristorante avrebbe generato un effetto più dirompente ed emotivamente più d’impatto, piuttosto che vederli nuovamente al lavoro in ufficio e sulle strade di Napoli. Ma la stagione ha ancora altre puntate, e chissà che i Bastardi non ci riservino qualche sorpresa.