Il Festival Italiano di Mike che voleva rincorrere Sanremo
Fininvest prova a seguire le tracce di Sanremo e si costruisce in casa il suo Festival Italiano: le curiosità e le controversie di un desiderio
Il periodo degli anni ’90 vede le tv private al galoppo. Seminano una serie di produzioni e idee che ora come ora possono rimanere conservati solo nei cassetti o ripresi da format sbirciati in altri paesi.
Questa è la storia di un sogno che ha per protagonista Fininvest, un desiderio che viene realizzato per due annate: il 1993 ed il 1994. Si chiama Festival Italiano e viene condotto da Mike Bongiorno, uno che di Festival nell’arco della sua brillante carriera ne ha vissuti tanti.
Ultimamente si sta alzando il polverone su Star in the star, il programma che sarà condotto da Ilary Blasi su Canale 5 infatti sta attraversando una vigilia dalle acque agitate. Questo perché la sua struttura ricorderebbe per tratte somiglianze Il cantante mascherato di Rai 1 condotto da Milly Carlucci. Non entriamo nei dettagli di una vicenda già delicata di per sé, piuttosto lo prendiamo come esempio proprio perché Festival Italiano allora ebbe un simile trattamento.
Allora la competizione fra Rai e Fininvest era diventata particolarmente agguerrita, le ‘scopiazzature’ erano sempre più frequenti sia da una parte che dall’altra, il tutto sempre e comunque per la vecchia immortale regola del “primo che arriva” sui dati auditel. In questa storia, le accuse di copia e incolla vennero imputate soprattutto a Festival Italiano, reo di essere un Controfestival, o più volgarmente un Sanremo che non ce l’ha fatta. Mettere a confronto ‘l’istituzione’ ed una manifestazione che sotto sotto vorrebbe seguirne le sue tracce era una mossa rumorosa: “Non chiamatelo il Controfestival di Sanremo. Se lo fate, si arrabbiano, nell’ ordine: Mike Bongiorno, il direttore di Canale 5 Giorgio Gori, Fatma Ruffini – boss dell’ intrattenimento Fininvest – e tutti i discografici italiani” scrisse Antonio Dipollina dalle pagine di Repubblica il 23 ottobre 1993, pochi giorni prima dell’esordio.
Nella prima edizione svolta guarda caso in 3 giorni di seguito (27, 28 e 29 ottobre 1993) con la conduzione di Mike, Paola Barale e Gene Gnocchi, 24 cantanti si sfidano portando dei loro brani. Tutti si esibiscono accompagnati da un’orchestra di 35 elementi diretti dal maestro Vince Tempera. Alcuni di questi artisti gareggiano in coppia come, ad esempio, gli 883 e Fiorello, Al Bano e Romina Power, Massimo Bizzarri e Riccardo Cocciante, mentre singolarmente troviamo Rossana Casale, Mietta, Nek, Gerardina Trovato. Non mancavano i gruppi: i Matia Bazar, gli Stadio, i Tazenda.
La differenza che allontanava relativamente Festival Italiano da Sanremo riguardava i brani portati in gara che, al contrario del Festival della canzone italiana dove le canzoni devono essere tutte inedite, qua erano già edite. Basti pensare che Come mai degli 883 (brano in gara, nonché vincitore della prima edizione) si trovava già in vetta alle classifiche, ma per dargli un tocco diverso rispetto al già conosciuto, venne aggiunto il featuring di Fiorello che cantava imitando altri cantanti.
Sempre nella prima edizione di Festival Italiano arrivarono anche gli ospiti internazionali, tra questi Paul Young, Lisa Stansfield e Celine Dion.
Il programma si ripetè l’anno dopo, qui però la somiglianza con Sanremo venne marcata ancora di più. In seguito alla decisione di suddividere la gara in Big e Giovani, Pippo Baudo si arrabbiò affermando che chi avesse partecipato al Festival Italiano 1994, si sarebbe dovuto scordare la partecipazione al suo Sanremo 1995.
La kermesse va comunque in scena, anche per la seconda edizione per 3 giorni di seguito dal 4 al 6 ottobre 1994. Nel cast emergono Cristiano de Andrè, Jo Squillo, Mia Martini, Fausto Leali, Mariella Nava, Nek e Mietta (gli unici due che parteciparono ad entrambe le edizioni) e addirittura la strana coppia formata da Alberto Castagna e Marco Columbro. A vincere Festival Italiano ’94 fu un giovanissimo Sal da Vinci con il brano Vera.
In effetti nessuno di questi artisti si ritroverà mesi dopo dentro il cast del Festival di Sanremo di Baudo, Anna Falchi e Claudia Koll, ma curiosamente comparvero gli 883 e Fiorello tra i partecipanti, ovvero coloro che gareggiarono nell’edizione precedente di Festival Italiano.
Gli ascolti delle due edizioni non furono esaltanti, probabilmente anche questo aspetto ha portato alla chiusura della manifestazione dopo soli due anni con buona pace di scopiazzature, smentite e minacce di partecipazioni bloccate.
Successivamente il destino ha giocato un futuro curioso per i due pilastri del piccolo schermo: Pippo Baudo proseguì il suo filotto di Festival di Sanremo fino al 1996, prima della nuova rottura con la Rai. Mike Bongiorno poté rivedere il palco dell’Ariston nel 1997 per la conduzione del suo ultimo trionfante Festival insieme a Valeria Marini e Piero Chiambretti, lo stesso anno in cui Baudo firmò per il ritorno a Mediaset.