Pomeriggio Cinque, come lo conoscevamo, non c’è più.
Un taglio netto col passato, è ciò che si avverte al termine della visione della prima puntata della nuova edizione del contenitore di infotainment condotto da Barbara D’Urso.
Prima della rivoluzione, il programma pomeridiano di Canale 5 era diviso in due comparti altamente distinguibili: la prima parte, serrata, dedicata alla cronaca e all’attualità, e la seconda parte, riservata al gossip, dalla cronaca rosa trasversale fino al gossip ultrapop di personaggi e personaggini del sottobosco televisivo, senza parlare, ovviamente, dell’indotto enorme proveniente dal Grande Fratello Vip (a proposito, che fine farà?).
Ora, il programma è sicuramente più lineare, ispirato non poco al diretto competitor.
La parte iniziale è sempre dedicata alla cronaca, con servizi e collegamenti, proposti al pubblico in uno studio più moderno, con molti LED, con una nuova sigla meno altisonante e una nuova grafica virata sul blu, con riferimenti al tricolore, molto rassicurante e accogliente per un certo tipo di pubblico.
Nella seconda parte, appaiono i tavoli, due, per la precisione, con la conduttrice che dirige gli ospiti, definiti “analisti”, invitati in studio, volti non certo inediti per chi segue i programmi informativi Mediaset: in questa prima puntata, abbiamo visto Hoara Borselli, Michele Cucuzza, Maurizio Belpietro, Candida Morvillo, Simona Branchetti e Klaus Davi, con Rita Dalla Chiesa in collegamento. Nella seconda parte, vengono ripresi alcuni argomenti trattati all’inizio e ne vengono aggiunti altri, tutti riguardanti l’attualità, di gossip non vi è traccia.
Barbara D’Urso tende a smorzare i toni laddove si alzino pericolosamente e l’atmosfera, in generale, appare misurata e controllata, come quando la conduttrice ha stemperato subito l’imbarazzo causato da una gaffe.
La puntata si chiude con una “good news” che, presumibilmente, diventerà un appuntamento fisso di quest’edizione.
Pomeriggio Cinque: i pro e i contro del taglio netto col passato
Scritto schiettamente, un certo gossip sottomarca, costellato da ex fidanzate di fidanzati di ex concorrenti di reality o caratterizzato da flirt improbabili sui quali si era soliti spendere decine di blocchi, una congerie di storie e storielle sulle quali raccapezzarsi era compito improbo, non ci mancherà.
Però, è anche giusto sottolineare che quando il trash non eccedeva, Barbara D’Urso sapeva anche divertire, creando e gestendo siparietti, perché no, simpatici, laddove non vi erano ospiti attori in miseria o dietologi burberi.
La D’Urso ha intrapreso un percorso praticamente inedito per lei, sottolineato da un’ammissione di agitazione meno egoriferita del solito e da un’imprecisione commessa nel finale del consueto promo in diretta, in onda durante il programma antecedente.
Una mossa ideale sarebbe stata questa, ridurre il trash in eccesso e proseguire con la consueta partizione del programma. Sembra, invece, che anche Pomeriggio Cinque, in un certo senso, abbia pagato le tante esagerazioni viste in Live-Non è la D’Urso.
Il risultato finale è un programma di approfondimento giornalistico che rischia di non distinguersi dagli altri targati Mediaset (a meno che quest’uniformità nel daytime non sia voluta), con una conduttrice che, per quanto sia affrettato affermarlo con certezza considerato che siamo alla prima puntata, rischia di non trovarsi a proprio agio in un contesto non corrispondente con la sua personalità e stile di conduzione.