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La Casa di Carta 5, come sono i primi episodi?

Il Professore e la banda sembrano ormai accerchiati, ed anche il pubblico se n’è fatta una ragione…

2 Settembre 2021 14:13

Come potrà mai finire La Casa di Carta? Ovviamente come possiamo immaginare: con tante sparatorie e colpi di scena, ben conditi da qualche frase pronta a finire sugli status e meme di milioni di profili social. I primi cinque episodi de La Casa di Carta 5, in uscita domani, venerdì 3 settembre 2021 su Netflix (i restanti cinque episodi usciranno il 3 dicembre), segnano inevitabilmente l’inizio della fine per la banda del Professore (Alvaro Morte), a ben quattro anni di distanza dall’inizio della prima rapina.

La Casa di Carta 5, cosa succede nei primi episodi?

https://www.youtube.com/watch?v=qGea4lI5EkI

Nessun salto temporale: l’azione riprende esattamente da dove si era conclusa la quarta parte, per non perdere il filo del racconto ma soprattutto neanche un momento della tensione che ormai si respira dentro e fuori la Banca di Spagna. Sierra (Najwa Nimri), ormai scaricata dalla Polizia, ha trovato da sola il covo del Professore, che tiene praticamente in ostaggio.

Per colui che in tutto questo tempo ha tenuto le fila di ogni singola mossa della banda, sembra non esserci via d’uscita: ma davvero il Professore non ha pensato ad un piano d’emergenza nel caso fosse finito proprio lui nelle mani dei suoi avversari?

Intanto, al Quartier Generale, Tamayo (Fernando Cayo) decide di sfoderare l’artiglieria pesante, in quello che vuole essere l’attacco definitivo alle tute rosse: chiamare Sagasta (José Manuel Seda), comandante delle Forze Speciali dell’Esercito Spagnolo, un uomo senza scrupoli che, radunati i suoi uomini di fiducia, non si preoccupa degli eventuali effetti collaterali che potrebbero comportare ogni sua azione.

E dentro la Banca di Spagna? Ancora scossi per la morte di Nairobi (Alba Flores), il gruppo alterna momenti di rabbia ad altri di determinazione: con il ritorno di Lisbona (Itziar Ituño) grazie al “Piano Parigi”, le regole sono ormai saltate e, mentre il racconto ci presenta i personaggi di Rafael (Patrick Criado) -figlio di Berlino (Pedro Alonso)- e René (Miguel Ángel Silvestre) -il fidanzato di Tokyo (Úrsula Corberó) morto durante una rapina- la banda ha chiaro che l’esito di quella rapina è ormai questione di vita o di morte.

La Casa di Carta 5, recensione

Da quando La Casa di Carta è diventata un’esclusiva Netflix (le prime due parti, lo ricordiamo, erano andate in onda su Antena 3, per poi diventare un fenomeno mondiale grazie allo streaming) il suo creatore Álex Pina non ha avuto problemi nel dare sfogo alla propria creatività. Non tanto nell’introduzioni di nuovi personaggi, quanto nella volontà di rendere la serie un vero e proprio racconto di azione senza badare a spese.

Se la Parte 4 era cominciata all’insegna dell’emotività, con il gruppo deciso a riunirsi per salvare le sorti di uno di loro, episodio dopo episodio la parte adrenalinica ha preso il sopravvento. Certo l’uscita di scena di Nairobi ha rappresentato un brutto colpo per i fan, ma ben presto si è capito che era necessaria per dare la spinta giusta a questo finale.

La Casa di Carta 5
© Tamara Arranz/Netflix

Perché La Casa di Carta 5, consapevole di dover chiudere il racconto, può permettersi di arrivare allo scontro finale senza più tergiversare. Eppure, nel farlo, rimette in evidenza quel difetto che erano già emersi in passato, ovvero l’impressione di essere andati ben oltre il limite.

Sparatorie, esplosioni ed irruzioni sono ormai parte di un formato a cui il pubblico si è ampiamente abituato: se si guarda La Casa di Carta non è più per l’effetto wow di queste scene, ma solo per la curiosità di scoprire come andrà a finire.

In fondo, in tutto questo non c’è niente di male: fin quando il pubblico passa il tempo su Netflix, gli sceneggiatori hanno fatto il loro compito. Ma resta quell’amarezza per una serie che era partita con il piede giusto ma che con il tempo si è lasciata andare a logiche che deviano dalla narrazione e favoriscono le esigenze della sua distribuzione. Chissà se il Professore aveva previsto anche questo.

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