Summertime 2, l’estate addosso secondo Netflix sa di tradizione e nuovi ritmi
La seconda stagione regala atmosfere estive che contribuiscono a dare il giusto ritmo ad un racconto senza pretese, che però a volte sa di già visto
Fonte: Ufficio Stampa Netflix
Ci sono serie tv la cui visione è fatta esclusivamente per determinati periodi dell’anno: Summertime, ad esempio, è una di quelle che vanno viste in estate, per poter immergersi in quella stessa stagione vissuta dai protagonisti. Summertime 2 non fa eccezione, ed anche per questo Netflix -proprio come l’anno scorso, quando la fece debuttare a fine aprile- ha aspettato i mesi caldi per dare un seguito alla storia di Summer (Coco Rebecca Edogamhe) ed Ale (Ludovico Tersigni).
L’atmosfera di Summertime 2 è essa stessa protagonista del racconto: l’estate diventa uno sfondo che permette agli sceneggiatori Enrico Audenino e Francesco Lagi (affiancati da Daniela Gambaro, Luca Giordano e Vanessa Picciarelli) di dare al progetto intero un senso differente, anche in questa seconda stagione.
Una seconda stagione che, come ribadito anche dal giovane cast durante l’incontro con la stampa, permetterà al pubblico di conoscere meglio i cosiddetti personaggi secondari (ed anche di nuovi: ed a questo proposito, che bello rivedere Marina Massironi!), e di vederli crescere molto rispetto alla prima stagione. Dal punto di vista tecnico, va detto che Edogamhe, Giovanni Maini (Edo), Amanda Campana (Sofia) ed Alicia Ann Edogamhe (Blue) hanno acquisito una maggiore sicurezza davanti alla macchina da presa, il che permette ai loro personaggi di offrire nuove sfumature.
Al centro non c’è però solo l’amore adolescenziale: Summertime 2 cresce insieme ai protagonisti raccontando le difficoltà delle relazioni a qualsiasi età, soffermandosi di più sul tema dell’amicizia. Come si fa a mantenere un’amicizia quando si cresce ed inevitabilmente ci si allontana? Si può restare amici e continuare a volersi bene quando un amore finisce? Nell’esplorazione di queste relazioni la serie prova a trovare nuova linfa per le proprie storie.
Summertime 2, l’obiettivo riuscito a metà della seconda stagione
L’intento riesce però a metà: in alcuni episodi ci si accomoda troppo su situazioni che richiamano eccessivamente al passato (della serie), rischiando l’effetto déjà-vu o temporeggiando sui veri punti di svolta della serie. Che arrivano, e si concentrano sulle scelte che tutti i personaggi devono prendere, catapultandoli verso un futuro che li vedrà ancora più consapevoli della propria strada (e che gli spettatori di Netflix seguiranno nella terza stagione, già confermata).
In mezzo, dicevamo, c’è l’estate, catturata da Lagi, che della serie è anche regista con Marta Savina, e tradotta nel più classico dei modi: feste, spiaggia, tempo libero e lavori estivi. L’adolescenza di Summertime gode così, da una parte, di una colonna sonora che ben rispecchia i gusti del pubblico di riferimento, e dall’altra di situazioni che -con i dovuti accorgimenti- sono fissate nel tempo o, meglio, nella stagione più luminosa.
La leggerezza con cui Summertime va in scena è quindi frutto dell’estate stessa, delle vacanze e della voglia di buttarsi che solo quando si ha la mente più libera ed aperta ci travolge. Summertime diventa così una compagnia estiva che, di anno in anno, cresce con il “suo” pubblico, senza la pretesa di offrire insegnamenti di vita ma osservando come la magia dell’estate non cambi mai.