L’ex sindaco di Lodi Uggetti va in tv e si commuove: “Volevano che mi dimettessi in carcere”
L’ex primo cittadino di Lodi Uggetti a L’Aria che tira non ha celato la commozione nel ripercorrere la sua vicenda. Stasera sarà a Quarta Repubblica
Prima apparizione televisiva per l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, assolto nei giorni scorsi in appello al processo per la presunta turbativa d’asta su un bando per la gestione delle piscine comunali. Una vicenda che nel 2016 ne aveva causato l’arresto e che lunedì mattina il diretto interessato ha ripercorso a L’Aria che tira.
L’ex primo cittadino non ha celato la commozione nel ricordare il coinvolgimento di una persona che forniva al Comune consulenze gratuite: “Finì in carcere con la moglie incinta di sei mesi solo perché io l’ho coinvolto per far risparmiare il Comune.
Uggetti, che stasera verrà intervistato anche da Nicola Porro a Quarta Repubblica ha quindi ripercorso le tappe della storia:
Di Maio parlava di corruzione ma io non sono mai stato accusato di corruzione neanche dai miei peggiori nemici. Nemmeno fu ipotizzato un interesse personale economico. Ci furono pressioni pesanti, in diversi volevano che mi dimettessi in carcere. Io ci tenni a ritornare sindaco, mi dimisi da uomo libero. Non proseguii perché quando un sindaco perde l’autorevolezza non è più in grado di fare il suo lavoro. L’arresto e l’onta non te li togli mica. La città mi ha sempre voluto bene, giravo sereno e a testa alta. Anche gli avversari, non mi votavano come sindaco, magari non gli stavo simpatico, ma non pensavano questa cosa.
Uggetti, che all’epoca militava nel Pd, ha parlato anche del segretario di allora, Matteo Renzi: “Adesso prende queste posizioni garantiste, all’epoca fu un po’ troppo veloce, c’erano le elezioni. Quando c’è una storia di questo tipo la classe dirigente sa. Ci sono state persone che sono venute a trovarmi in carcere, altre sono state tiepide, ma è normale”.
Riguardo a Di Maio, che di recente ha chiesto scusa per le posizioni giustizialiste promosse in passato, l’ex sindaco ha teso la mano: “Ho apprezzato le sue scuse. A me piacerebbe ragionare sui problemi, la politica non è essere contenti se un avversario politico va in carcere, ma trovare soluzioni per i cittadini“.