Fabio Troiano: “Con Bell’Italia In Viaggio mi immergerò alla scoperta della nostra penisola. In questi anni non ho detto dei no alla tv”
Fabio Troiano torna alla conduzione in tv con Bell’Italia In Viaggio: “In questi ultimi anni non ho potuto dire dei no perché non ho ricevuto proposte”
Su La7 parte oggi nel preserale, alle 18:45, un nuovo programma settimanale, un viaggio dedicato alle bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra penisola. Bell’Italia In Viaggio, che prende il nome dallo storico periodico, vedrà tornare alla conduzione Fabio Troiano, come vi avevamo anticipato nelle scorse settimane. A poche ore dal debutto, abbiamo avuto modo di intervistare l’attore.
Innanzitutto, che cosa sarà Bell’Italia In Viaggio?
Sarà un viaggio itinerante, che nasce con l’intento di far conoscere ai telespettatori i luoghi meno noti del nostro Paese attraverso un’esperienza immersiva nelle realtà locali visitate. Abbiamo appena registrato a Mozia, in Sicilia, dove ho incontrato un’archeologa che vive sull’isola: io non sono un divulgatore e mi pongo di fronte ai luoghi che visito con lo stupore del turista, che scopre in prima persona e direttamente sul luogo, tramite le persone che vi abitano, aspetti che prima non conosceva. Nel corso del programma mi metterò poi in gioco in prima persona, tentando di realizzare alcuni manufatti: in Valle d’Aosta ho provato, ad esempio, a creare dei sabots.
Non credi che ci sia il rischio di risultare una copia di altri programmi, come Linea Verde nelle sue varie declinazioni o il più recente Il provinciale di Federico Quaranta?
Noi non avremo quasi per nulla cibo e alimentazione all’interno del programma. Ci sarà l’artigianato e soprattutto la bellezza dei luoghi: io credo che i telespettatori troveranno elementi nuovi rispetto a quelli che possono trovare in altre trasmissioni. Ho visto la prima puntata e sono proprio soddisfatto del lavoro svolto.
Riguardo la collocazione in palinsesto, temi la difficile fascia oraria del preserale e il periodo praticamente estivo di messa in onda?
Ognuno vorrebbe ovviamente per il proprio programma la migliore collocazione possibile, ma onestamente non tengo più di tanto a questo aspetto, soprattutto in relazione agli ascolti, anche se so benissimo che i giudizi sulla riuscita di un programma vengono dati in base a quelli. A me interessa il prodotto e di questo sono molto contento. Credo, poi, che andare in onda prima del Tg La7, che è un telegiornale molto seguito, non sia così male. Per quanto riguarda il periodo, penso che attraverso Bell’Italia In Viaggio riusciremo a portare in giro per il Paese chi magari non potrà farlo.
Con questo programma torni alla conduzione in televisione, dopo la famosa esperienza da presentatore nella prima edizione di The Voice of Italy. Che cosa ti ha spinto ad accettare questa proposta?
A conquistarmi, oltre al progetto che mi è stato proposto, è stata la fiducia che ho sentito da parte della casa di produzione e della rete. Questo ruolo da narratore lo trovo inoltre più affine alla mia natura di attore rispetto al tipo di conduzione che richiede un talent show come The Voice.
In questi anni hai rifiutato delle proposte per la televisione? Recentemente sei stato ospite a Deal with it, ma alla conduzione di fatto dopo l’esperienza di The Voice non sei più tornato…
In questi anni non ho avuto la possibilità di dire dei no, semplicemente perché non mi sono arrivate delle proposte. In tv non si è sentita la mia mancanza ed è giusto così. Mi ha fatto comunque piacere sapere che il mio nome era ancora nei pensieri di qualcuno: questa chiamata mi gratifica.
Pensi che ci sia la possibilità, in prospettiva, di realizzare una seconda edizione di Bell’Italia In Viaggio, dopo queste prime dieci puntate?
Ovviamente dipenderà da come andrà questa prima edizione. Noi ci crediamo.