Rula Jebreal torna su La7. Dopo l’apparizione di mercoledì ad Atlantide, la giornalista si è riaffacciata a Piazzapulita. Ma se con Andrea Purgatori il caso Propaganda Live non era stato affrontato, Corrado Formigli ha invece preso la questione di petto: “Non voglio fare giri di parole o essere ipocrita. Sei stata al centro di discussioni e polemiche che hanno riguardato anche la nostra rete sul tema della rappresentanza delle donne”.
La Jebreal, che venerdì scorso aveva declinato l’invito di Diego Bianchi una volta appreso che sarebbe stata l’unica ospite donna di puntata, non ha indietreggiato di un millimetro ribadendo convintamente il proprio punto di vista: “Ho voluto fare quello che ho fatto perché per anni ho sollevato la questione privatamente, in tutte le trasmissioni dove sono stata, con autori, con giornalisti e anche con direttori. Non sono mai stata ascoltata”.
La scrittrice avrebbe dovuto portare la sua testimonianza in merito alla guerra in corso a Gaza. Una partecipazione concordata il giorno prima della messa in onda e saltata quando la stessa Jebreal ha visionato il lancio del programma sui canali social:
Ho cercato di chiedere una correzione di rotta. Mi sono resa conto che per loro forse era troppo tardi perché la puntata sarebbe andata la sera stessa. Ho voluto lanciare un segnale, non è una questione solo di quella trasmissione, voglio sensibilizzare la società su un tema di giustizia che riguarda tutti noi. Spero che tutti gli uomini che mi hanno scritto privatamente il loro sostegno partecipino per correggere questa ingiustizia e discriminazione palese. Quando ci sarà finalmente la parità non vorrò una rigida applicazione, fino ad allora dobbiamo imporla per legge.
In soccorso della Jebreal è arrivata anche Laura Boldrini. “Si tende a pensare che gli uomini siano più autorevoli”, ha lamentato l’ex presidente della Camera. Posizioni rigide respinte in parte da Formigli che, pur sostenendo la battaglia della Jebreal, ha predicato elasticità:
C’è il rischio che addirittura un giorno l’Agcom possa venire a fare conti della serva su quanti uomini e donne ci sono in un programma. Si sconfinerebbe nell’ipocrisia. Io sono stato spesso accusato di avere troppi uomini nel parterre, mi ci sono arrabbiato, ho le mie idee, non credo nella rigida applicazione delle quote rosa, ma credo che dobbiamo farci carico di una sensibilità diverse. Credo in generale che qualunque segnale che scateni discussioni è ben accetto, ci spinge un po’ più in là. Le discussioni sono sane e vanno affrontate pubblicamente.