A voler essere crudeli potremmo dire che a tracciare l’appeal di un programma è stato un fuori onda, rubato e carpito grazie ad un microfono, quello di Giampiero Mughini, rimasto acceso. Ma siccome crudeli non vogliamo essere, ci limitiamo a raccontare il fuori programma andato in scena ad Anni 20, poco prima che il talk di Rai 2 condotto da Francesca Parisella andasse a ‘nero’.
In studio si stava parlando da diversi minuti di Ddl Zan e politicamente corretto. Tra i presenti, oltre all’immancabile Vladimir Luxuria, anche Federico Palmaroli (in arte Osho), Peter Gomez, Alessandro Giuli e per l’appunto Mughini.
Attorno alle 22.50 la Parisella ha mandato la pubblicità e lo scrittore catanese ha probabilmente scoperto in quel momento di dover rimanere per un altro blocco, l’ultimo, dedicato al tema della mafia. Mughini ha lanciato prima un’occhiataccia ai vicini di posto, per poi lasciarsi andare quando ormai credeva di non essere più ascoltato: “Beati voi che ve la filate”. Immediata la risposta di Giuli, che lo ha rassicurato: “Ma io vi aspetto fuori, nel senso buono”.
L’episodio si verifica a ventiquattr’ore da un caso analogo, riferito alla finale di Coppa Italia. Nel post-gara di Rai 1, giornalisti e commentatori – credendo di non essere più ascoltati – avevano minimizzato i casi da moviola di Atalanta-Juventus, dopo che in diretta erano stati portati avanti concetti totalmente opposti.
Tornando ad Anni 20, la trasmissione mostra notevoli differenze rispetto allo schema delle primissime puntate, con dibattiti e confronti che sembrano essersi imposti sui servizi freddi che venivano lanciati da una ‘solitaria’ Parisella. Metamorfosi che, tuttavia, non ha contribuito ad alimentare l’entusiasmo di Mughini.