Marcello Foa, tre anni da presidente della Rai: “L’azienda ha reagito bene alla pandemia, la politica però condiziona l’attività”
Marcello Foa ripercorre, intervistato dal Corriere della Sera, il mandato ormai giunto al termine come presidente Rai. E interviene anche sul caso Fedez
Dopo una settimana particolarmente turbolenta per la Rai, dopo il caso Fedez, che ha portato il direttore di Rai 3 Franco Di Mare a riferire in audizione presso la Commissione di Vigilanza quanto verificatosi al Concerto del Primo Maggio, Marcello Foa, oggi, sul Corriere della Sera, ripercorre il triennio ormai trascorso alla presidenza della Rai, cercando di tracciarne un bilancio.
Tre anni che Foa definisce da subito “difficilissimi”, mettendo in correlazione questa affermazione con i tre diversi governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi, oltre che con la pandemia, arrivata ovviamente in maniera del tutto inaspettata. Ma è sul rapporto fra televisione pubblica e politica che il giornalista, eletto tre anni fa come presidente della Rai, continua a interrogarsi:
Chi è l’azionista di riferimento? Uno è il Mef, ma quello che fa sentire più spesso la sua voce e condiziona l’operato è la politica. […] Se la politica continuerà a condizionarne l’attività, questa dedicherà molte energie a risponderle. Si fissino i paletti di ciò che è servizio pubblico.
Riguardo invece alla gestione dell’azienda nel periodo più duro dell’emergenza Covid, il presidente si dice soddisfatto e rivendica il modello offerto dalla Rai anche ad altri gruppi televisivi europei:
In poche settimane la Rai ha cambiato metodo di lavoro, adottando smart working, con capacità organizzative sorprendenti. Tutte le produzioni si sono adattate senza buchi nella programmazione.
Marcello Foa, passa, poi, invece, ad analizzare la mancata attuazione del piano aziendale (“È rimasto in sospeso”) e quelle che saranno le priorità che viale Mazzini dovrà affrontare probabilmente sotto la nuova governance:
La mutazione del mercato radiotv è tale che richiederebbe un cambio di passo con l’acquisizione di nuove professionalità, format e linguaggi di comunicazione. […] Dobbiamo diventare flessibili e reattivi.
E proprio in vista del rinnovo dei vertici Rai, Foa si esprime sul tetto di 240.000 euro imposto ai dirigenti della tv pubblica:
Per un manager non è competitivo. E sono assurdi tre anni di mandato.
L’attuale presidente Rai annuncia poi che nel cda di giovedì prossimo verrà aggiunto come tema all’ordine del giorno la vicenda Fedez e le ripercussioni che essa ha e ha avuto, riguardo soprattutto a come coniugare “libertà d’espressione” e “responsabilità” da parte del servizio pubblico.