Pio e Amedeo un po’ come Fedez. Non tanto per contesti e contenuti, quanto per la capacità di saltare i confini delle reti di messa in onda. Se da una parte le dichiarazioni pronunciate al Concertone del Primo Maggio hanno invaso i programmi di Mediaset e La7, lo stesso si può dire dei comici pugliesi, con le polemiche scaturite dal loro monologo contro il politicamente corretto riprese anche oltre i confini di Mediaset.
Ed è accaduto pure a Di Martedì, con Giovanni Floris che ha voluto far commentare le parole del duo ai suoi ospiti, tra i quali spiccavano Concita De Gregorio e Furio Colombo. Il conduttore, però, non ha ritrasmesso il filmato dell’esibizione (per questione di diritti?), ma ha al contrario optato per una ricostruzione scritta, riletta da una voce fuori campo strategicamente impostata. Non solo: il testo è stato riportato con evidenti e numerosi tagli che hanno sì isolato i concetti più significativi, eliminando tuttavia fluidità e senso alla narrazione.
A Di Martedì, pertanto, l’intervento dei due foggiani è stato riportato testualmente così (qui il video):
[…] sto fatto che non si può più dire niente non lo digerisco […] anche sugli ebrei, sull’avarizia degli ebrei, perché appena dici ebrei in televisione…l’avarizia degli ebrei, si sa, è un luogo comune, scherziamoci su. Siamo arrivati al punto che non ti puoi più permettere di dire a uno: Madonna mia, sei proprio un ebrei, quando non vuole pagare al ristorante…non puoi dire sei un ebreo a un tirchio, non lo puoi dire […]
Per proseguire con la parentesi su Hitler:
Ti caghi sotto eh! Hitler non si può dire….Hitler non si può manco nominare in televisione. Appena senti Hitler…(fischia e fa il gesto di chi ha paura) Che è, Hitler, beh?
Cambia l’atmosfera, cambia la percezione. E agli occhi di chi venerdì scorso ha assistito a Felicissima Sera, a prescindere dal giudizio e dalle opinioni, sembra tutto un altro film. Uno di quelli che di sicuro la settimana scorsa non era sintonizzato su Canale 5 era Colombo, che ovviamente ha reagito indignato: “Quello che hanno detto sugli ebrei è insensato per un adulto che sa che c’è stata la Shoah. E’ insensato. Non possono dire quelle cose, sono sbagliate e devono ricordare la frase di Carlo Levi ‘le parole sono pietre’”.
Al di là di Pio e Amedeo e della qualità della loro gag, un aspetto in questi casi deve essere chiaro: gli sketch, soprattutto quelli comici, vanno recuperati in formato originale. Vanno carpiti volti, toni, espressioni. E, soprattutto, vanno riportati integralmente.
Appare comunque singolare che la coppia sia stata intervistata a Di Martedì (Amedeo in presenza, Pio al telefono) e non a Le Iene, vecchia ‘casa’ dove al contrario è stato riproposto in viaggio in Russia del 2014 con Vladimir Luxuria, con dichiarazioni inedite e aggiornate di quest’ultima.