Chernobyl, la serie torna su La7 a 35 anni dalla catastrofe nucleare
Due appuntamenti con la miniserie ormai cult, trasmessa per la prima volta da La7 un anno fa e ora in replica per i 35 anni dal disastro di Chernobyl.
La7 sceglie di ricordare i 35 anni dalla catastrofe nucleare di Chernobyl riproponendo la miniserie omonima targata HBO che la rete di Urbano Cairo ha già trasmesso in prima visione in chiaro nel giugno scorso, dopo la prima tv assoluta su Sky. Cinque puntate ormai cult, nate dalla penna di Craig Mazin con la regia di Johan Renk, che La7 ha deciso di trasmettere in due prime serate, ovvero lunedì 19 aprile e lunedì 26 aprile, giorno in cui cade il 35esimo anniversario dell’esplosione nel reattore 4 della centrale elettronucleare Lenin nei pressi di Chernobyl, in Ucraina, allora ancora parte dell’Unione Sovietica. Un disastro che ha segnato l’immaginario collettivo non solo per la morte di decine di persone – o meglio decine di migliaia, anche se il numero delle vittime non è mai stato precisato dalle autorità di Mosca – a seguito dell’esplosione e soprattutto delle radiazioni negli anni successivi, ma anche per l’evacuazione di massa decisa nelle ore successive l’esplosione che ha di fatto cancellato la vita di un’ampia zona nel raggio di chilometri dal reattore.
Una sequenza di errori umani che Mazin ha ricostruito dopo due anni di ricerche nelle cinque puntate della miniserie, premiata tra l’altro con due Golden Globe e tre Emmy Awards. Una ricostruzione minuziosa di quel che accadde nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986 durante quello che sarebbe dovuto essere un test di sicurezza e che invece determinò il più grave incidente in una centrale nucleare del Novecento (prima che gli annali registrassero il disastroso terremoto/maremoto che ha colpito la centrale di Fukushima, in Giappone, nel 2011).
Protagonista della miniserie una coppia in stato di grazia formata da Jared Harris nel ruolo di Valerij Alekseevič Legasov, vicedirettore dell’istituto Kurčatov chiamato a indagare sul disastro e a porvi rimedio, e da Stellan Skarsgård in quelli di Boris Ščerbina, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e capo dell’Ufficio per il Combustibile e l’Energia del Governo Sovietico. Protagonisti con loro una fotografia a dir poco stupefacente, una scenografia capace di proiettare il pubblico nell’Ucraina sovietica della metà degli anni ’80 e una confezione maniacale, capace di fare degli effetti sonori una chiave narrativa ed emotiva di raro impatto.
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Diversamente da quanto suggerito dal nostro Paolino nella sua recensione, La7 ha deciso di trasmettere questa sera, lunedì 19 aprile, le prime tre puntate – in cui si ricostruisce l’incidente e si iniziano le indagini – per poi chiudere lunedì 26 con le ultime due, che portano al processo e alla ‘verità’ più filmico-morale che realmente processuale. Se non l’avete vista avrete, quindi, modo di recuperare. Sappiate, però, che ci vuole un certo stato d’animo. Estote parati…