The Nevers, il ritorno in tv di Joss Whedon (su Sky e Now) cerca il senso del potere e del tempo nella Londra vittoriana
Ambientazione vittoriana, steampunk, e tanto di già visto. Ma in The Nevers a contare è il messaggio che si trova grattando la superficie
Fonte: Hbo
La prima curiosità di The Nevers è che l’epiteto che da il titolo alla nuova serie tv della Hbo, in realtà, non viene mai citato all’interno della storia. Le protagoniste di questa nuova idea di Joss Whedon in onda con il primo episodio nella notte tra l’11 ed il 12 aprile 2021, alle 03:00 in contemporanea con gli Stati Uniti (e poi in versione sottotitolata il 12 alle 21:15 e dal 19 aprile doppiato in italiano) su Sky Atlantic e Now, sono in realtà definite come “touched”, ovvero le Toccate. Ma quel “Nevers” sta ad indicare che, secondo qualcuno, sono persone che mai e poi mai dovrebbero esistere. Un titolo che racchiude tutto il senso della serie.
Londra vittoriana, steampunk e fantasy? Servita
A prendersi cura di loro ci pensa la protagonista Amalia True (Laura Donnelly), dotata lei stessa del potere di intravedere dei lampi di futuro ma soprattutto abile combattente. Al suo fianco, l’inventrice Penance Adair (Ann Skelly), capace di gestire l’energia elettrica, protagonista della seconda rivoluzione industriale in corso. Le due gestiscono un orfanotrofio rivolto alle Toccate, finanziato dalla ricca Lavinia Bidlow (Olivia Williams).
La nascita di questa nuova classe, e soprattutto le loro doti, spaventano non poco quell’Inghilterra che fino ad allora aveva in mano il potere. Il conservatore Lord Massen (Pip Torrens) è convinto che le Toccate costituiscano un pericolo e debbano essere fermate. Ad avvallare le sue idee le folli gesta di Maladie (Amy Manson), una Toccata ma anche un’assassina a piede libero.
Il senso del potere…
Joss Whedon ha lasciato la serie a metà produzione, lamentando un’insofferenza alla pandemia: dietro ci sarebbe però anche un’investigazione in corso circa le accuse da lui ricevute per un comportamento aggressivo sul set di “Justice League”. La sua firma, però, la si vede bene nei primi sei episodi (i successivi sei, in uscita prossimamente, hanno visto Philippa Goslett prendere il suo posto come showrunner).
D’altra parte, dici Whedon e pensi Buffy, ovvero ruoli femminili forti, scene drammatiche, d’azione e spettacolari condite da battute che smorzano la tensione dove opportuno. E questo, in The Nevers, c’è tutto. Ma c’è anche qualcosa di più.
Diciamo subito che l’idea alla base del progetto, sia per ambientazione storica che per elementi fantasy, sanno decisamente di già visto: si pensa a Penny Dreadful, ma anche ad “X-Men” ed a tutte quelle serie con persone ordinarie che assumono poteri straordinari. In questo, The Nevers non inventa niente di nuovo. Ma se guardiamo al complesso, l’idea di Whedon ci fornisce altre considerazioni.
La serie è infatti intrisa di una riflessione sul senso del potere e sulla paura di perderlo o condividerlo: in quest’ottica, la scelta di portare il pubblico in piena seconda Rivoluzione industriale assume connotati più interessanti. Quelli sono anni di grandi trasformazioni, di cambiamenti che influenzeranno lo stile di vita e la condizione sociale di molti, tempi in cui il potere dell’ordine precostituito potrebbe vacillare. Le Toccate rappresentano così quell’aria di cambiamento che spaventa perché differente dal passato e che non si vuole comprendere, ma eliminare (e che, appunto, non dovrebbe “mai” esistere), cercando di mantenere uno stato perenne delle cose.
… ed il senso del tempo
Ecco, passato, presente e futuro. Potrà sembrare strano, ma anche il tempo diventa protagonista a suo modo della serie. Ma non parliamo di flashback o di un potere narrativo quanto, piuttosto, di come il tempo stesso diventi uno strumento per arrivare a raccontare di noi, oggi.
Quanto ci conviene pensare a voler ripristinare totalmente le cose com’erano in passato? Il presente che viviamo è davvero immutabile ed il futuro un’incognita? A questi dubbi risponde bene -a nome della serie- Penance quando dice che “il futuro del mondo dipende dal presente”. Cambiare ora, serve a cambiare il futuro; accettare ora ciò che è differente serve a garantire al futuro più pace e meno guerra.
Le Toccate (e la loro missione segreta, anche a loro stesse, che sarà svelata nel corso degli episodi) diventano così simbolo di un’idea che Whedon ha voluto mascherare con i contorni e gli ambienti di un tempo lontanissimo e che invece appartengono alle sensazioni dell’era contemporanea.
L’avventura steampunk di formazione
Proprio quel costume vittoriano che The Nevers ha voluto indossare potrebbe ingannare e far desistere i non amanti dei costume drama. Certo, Whedon non raggiunge le vette raggiunte in passato e rischia di ripetersi, ma non per questo la serie è da cestinare.
Ci vuole del tempo per ambientarsi, e gli amanti dello steampunk lo faranno prima degli altri, ma The Nevers, come tutte le serie Hbo, si prende tutto il tempo necessario per imbastire un racconto che è anche una grande avventura nonché un percorso di formazione per tutti i suoi personaggio. Come vuole Whedon.