Speravo de Morì Prima parlano il regista e lo sceneggiatore della serie: “una commedia umana che nasce dalla vita”
Il regista e lo sceneggiatore raccontano come la serie si prestasse a riprendere il tono ironico già usato in La Mafia Uccide Solo d’Estate – La serie
Se Speravo de Morì Prima esiste è anche per merito del regista Luca Ribuoli e dello sceneggiatore Stefano Bises, anima e corpo della miniserie che racconta la vita di Francesco Totti a partire dall’ultimo anno e mezzo della sua carriera ripercorrendo alcuni degli aneddoti e delle tappo fondamentali della sua vita.
“Tutto parte dal libro di Paolo Condò, Un Capitano” ci ha raccontato Stefano Bises che ha spiegato come l’idea di chi aveva acquistato i diritti fosse “realizzare un documentario e una serie.” Inizialmente insieme a Michele Astori pensavano fosse impossibile riuscire a trasformare quel libro in una serie “ci sembrava non ci fosse una vera drammaturgia ma tantissimi episodi, gustosi e divertenti. Invece ci siamo resi conto che nell’ultimo anno e mezzo della sua carriera c’era una drammaturgia potentissima che aveva a che fare con la fine, un tema con cui tutti dobbiamo fare i conti“.
Proprio il tempo che passa, l’idea di una scadenza è centrale nella vita dei calciatori e in questa serie, “c’è chi lo vive peggio, chi lo vive meglio e chi lo vive in un modo eroicamente drammatico per l’incapacità di affrontare questa fine e riuscendo a far commuovere tutti sostanzialmente dicendo di non essere in grado di farlo perchè non sa cosa sarà il domani”.
Una storia che poteva essere raccontata in tanti modi ma che in Speravo de Morì Prima prende la via del dramedy di uno stile unico che riflette quello del suo protagonista come sottolineato da Stefano Bises:
pensavamo il personaggio non si prestasse a un racconto drammatico visto il suo ironico e autoironico disincanto, abbiamo così optato per un tono solo apparentemente leggero, perchè come nella vita quell’ironia nasconde altri sentimenti serve a proteggersi da quei lati della vita che possano far male. Ci è sembrato naturale creare un tono vicino a quello della commedia umana che scaturisce sempre dalla vita.
Una formula che, come ha sottolineato nel video che trovate più in alto il regista Luca Ribuoli, avevano già affrontato insieme in La Mafia Uccide solo d’estate – La serie “una commedia all’italiana per raccontare un tema più importante, entrando e uscendo dal mondo della finzione con degli accenni immediati di realtà, ci sembrava che questa storia potesse avere delle caratteristiche per riprendere quel tipo di racconto“.
Il regista si è poi soffermato sulle “scene casalinghe che potessero essere le più interessanti per il pubblico” per scoprire “degli aspetti della vita di Francesco e Ilary” che non sono altrimenti noti. Un’intimità e una familiarità resa possibile dalla presenza di attori che hanno un rapporto con la città quasi come i loro personaggi “Greta è nata nello stesso quartiere di Ilary. Pietro è innamorato di Roma e di Totti. Quindi il mio è stato un lavoro di cesello per trovare un equilibrio, dare un orizzonte a queste interpretazioni“.
L’appuntamento con Speravo de Morì Prima è dal 19 marzo per 3 settimane (sei puntate in tutto) su Sky e in streaming su Now.