Il Commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti, l’arrivederci di Salvo alla tv
Il Commissario Montalbano in prima tv su Rai 1 l’8 marzo 2021 con uno dei romanzi più sorprendenti di Camilleri: alla regia Luca Zingaretti.
Il Commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti è l’ultimo film tv inedito – tratto dai romanzi di Andrea Camilleri – che vedremo per il momento in televisione, per la precisione questa sera, lunedì 8 marzo, alle 21.25 come sempre su Rai 1.
Girato un anno e mezzo fa, diretto da Luca Zingaretti subentrato ad Alberto Sironi che ha dovuto lasciare la regia per motivi di salute, Il metodo Catalanotti segna per ora uno stop a tempo indeterminato nelle trasposizioni delle opere di Camilleri.
Non è un addio, almeno non lo è nelle intenzioni della produzione, la Palomar, né dei suoi più che ventennali protagonisti, da Luca Zingaretti nei panni del Commissario Salvo Montalbano a Cesare Bocci (il fedele Mimì Augello), passando per Peppino Mazzotta (l’ispettore Fazio) e l’imperdibile Angelo Russo, aka Catarella. La scomparsa di Andrea Camilleri, di Alberto Sironi e anche dello storico scenografo Luciano Ricceri impone una riflessione sull’operazione traspositiva, che perde tre delle sue colonne autoriali. Una riflessione che la produzione non vuole fare di corsa e che vuole meditare proprio per dare al ciclo tv una conclusione all’altezza della sua storia. L’obiettivo è anche quello di aspettare tempi migliori: produrre fiction in pandemia non è la condizione ideale e potendo aspettare, l’intenzione è quella di farlo.
Questo ‘arrivederci’ arriva con uno dei romanzi più ‘sconvolgenti’ dedicati da Camilleri al personaggio di Salvo Montalbano: ne Il metodo Catalanotti, il Commissario è pronto a stravolgere la sua vita per amore di una donna e non della sua Livia. Una donna che invece rivendica la sua libertà e offre un personaggio non banale per la scrittura tv: non una novità nella scrittura di Camilleri che ha sempre offerto tante sfumature di donne – e di uomini – oltre gli stereotipi e gli archetipi di genere, pennellando emozioni, azioni e sguardi che altrove non è facile trovare. E stasera vedremo questo ultimo, per ora, film tv de Il commissario Montalbano, nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna.
Il metodo Catalanotti, la trama
Carmelo Catalanotti è stato assassinato con una pugnalata al petto, ma quest’ammazzatina, fosse anche solo per la strana compostezza della salma e l’assenza di sangue, presenta subito qualcosa di strano. Presto Montalbano scopre che la vittima era uno strozzino, benché a suo modo ‘equo’ o almeno non particolarmente esoso. Ma Catalanotti non era solo un usuraio, era anzitutto un fervente e originale artista di teatro, anima e fondatore della Trinacriarte, attivissima compagnia di teatro amatoriale di Vigàta.
La Trinacriarte non è una semplice filodrammatica: buona parte dei suoi soci sono letteralmente posseduti, quando non addirittura invasati, dalla passione per il teatro. Carmelo Catalanotti era il guru di questo gruppo, un guru che sapeva essere geniale, ma anche crudele e sadico. Tanto che Montalbano si rende conto che proprio nella sua concezione dell’arte tragica e del suo personalissimo e inquietante Metodo è la soluzione del mistero della sua morte.
A complicare questo già non facile caso ci si metterà l’incorreggibile Mimì Augello che, nel tentativo di sfuggire al marito cornuto della sua ennesima amante, si imbatterà in un cadavere che sorprendentemente non riuscirà più a ritrovare.
Il commissario Montalbano – Le note di regia di Luca Zingaretti
Ne Il metodo Catalanotti, terz’ultimo romanzo della saga, ci sono tutti i temi cari a Camilleri. L’amore, che muove il mondo, il sesso, le corna, ma anche il teatro con l’eterno dilemma pirandelliano dello sdoppiamento dell’io e se sia più vera la realtà o la fantasia, la vecchiaia e il suo eterno tentativo di ghermire la giovinezza, la tragedia e il “tragediare” proprio della cultura siciliana.
In questo romanzo Andrea ci diletta con trovate e aneddoti del suo inesauribile bagaglio, disegnando dei personaggi indimenticabili. Ma la più grande delle novità è la perdita di controllo del Commissario travolto dalla passione per una giovane collega.
Salvo ci aveva abituato a pochi ma saldissimi punti fermi: l’amore per il suo lavoro, la devozione per Livia, l’imprescindibile attaccamento alla sua terra. Ebbene: qui viene messo tutto in discussione. Il Nostro è disposto a lasciare tutto e tutti pur di poter godere della vicinanza e dell’amore di una ragazza interpretata dalla splendida Greta Scarano.
Per raccontare tutto questo occorreva un salto, bisognava marcare la differenza, trovare un dolore nuovo, un coraggio disperato.
Penso di poter dire che ci siamo riusciti e di aver fatto, tutti quanti insieme, un gran bel lavoro.