Festival di Sanremo 2021, il perchè del calo degli ascolti
L’analisi Auditel degli ascolti del Festival di Sanremo 2021 per target e fasce di pubblico e la motivazione del calo rispetto alle scorse edizioni
Per analizzare il calo degli ascolti di questo Festival di Sanremo prendiamo a prestito un pezzo presentato nell’edizione del 1991 della popolare rassegna canora, quando Renato Zero venne in gara nella celebre kermesse ligure allora organizzata da Adriano Aragozzini, con un brano scritto da Mariella Nava dal titolo “Spalle al muro“. Un brano in cui si parlava della terza età. Il pezzo di Mariella Nava parlava di come gli anziani nella società del consumismo e della modernità vengano in qualche modo considerati come un peso, come un inutile fardello. Leggiamo il testo e riascoltiamo la canzone proprio da quel Festival :
Vecchio
Diranno che sei vecchio
Con tutta quella forza che c’è in te
Vecchio
Quando non è finita, hai ancora tanta vita
E l’anima la grida e tu lo sai che c’è
Ma sei vecchio
Ti chiameranno vecchio
E tutta la tua rabbia viene su
Vecchio, sì
Con quello che hai da dire
Ma vali quattro lire, dovresti già morire
Tempo non c’è ne più
Non te ne danno più
E ogni male fa più male
Tu risparmia il fiato
Prendi presto tutto quel che puoi
E faranno in modo che il tuo viso sembri stanco
Inesorabilmente più appannato per ogni pelo bianco
La citazione di questo brano nella nostra rubrica di Focus ascolti dedicata oggi al bilancio conclusivo del Festival di Sanremo numero 71 non è peregrina, perchè è proprio nella mancanza del pubblico degli over 65 che si deve il calo sostanziale degli ascolti rispetto allo scorso anno. Il dato totale di Sanremo 2020 ci dice di una media di 9.856.000 telespettatori ed il 55,27% di share a fronte degli 8.481.000 ed il 45,40% di share di quest’anno. Registriamo quindi un calo di 10 punti di share. Analizzando dunque il profilo del pubblico che ha seguito quest’anno il Festival notiamo un calo dell’1,5% fra gli over 65 e un incremento del 2% di telespettatori nella fascia 15-24 anni. Evidentemente però, vista la consistenza numerica delle due fasce di pubblico, l’incremento fra i giovani non ha potuto sopperire al calo fra gli over 65. Nel profilo del pubblico di Sanremo 71 poi vediamo un segno più fra il pubblico di fascia alta ed istruito in una percentuale attorno al 2%, ovviamente questo dovuto all’incremento dei telespettatori nella fascia 15-24 di cui parlavamo prima, con un livello d’istruzione più alto.
Ma per capire con maggiore chiarezza che il calo di Sanremo 71 rispetto a Sanremo 70 sia dovuto agli over 65 lo vediamo con il dato di share. Se lo scorso anno la media di share del Festival di Sanremo fra gli over 65 era del 58%, quest’anno lo share fra il pubblico più maturo è del 46%, con un calo di ben 12 punti. Va detto inoltre che la percentuale di pubblico over 65 davanti alla tv quest’anno è sostanzialmente identica allo scorso anno, cioè il 32% dell’intera platea televisiva.
Diciamo dunque che in sostanza la flessione degli ascolti di Sanremo 71 è dovuta al fatto che c’è stato un forte calo di audience fra gli over 65 che evidentemente non hanno trovato nel cast di quest’anno elementi di vicinanza rispetto ai loro gusti musicali. E’ stato fatto dunque un cast troppo vicino al pubblico giovane, voltando in qualche modo le spalle al pubblico storico di Rai1 e della tv generalista in genere. Cosa questa per altro detta qui a TvBlog già mercoledì mattina da uno che di Festival di Sanremo se ne intende e parecchio, ovvero Mario Maffucci, per tanti anni dirigente di Rai1 responsabile del Festival.
Dobbiamo dunque dire che il pubblico degli over 65, storico zoccolo duro di Rai1, si è sentito in qualche modo “tradito” dal suo canale di riferimento, rispetto a ciò che si aspettava di vedere in questo Festival di Sanremo troppo spostato verso un’identità giovanile (la vittoria dei Maneskin d’altronde è la bandiera di questo ragionamento). Va detto inoltre che il Festival di Sanremo resta comunque un’isola in mezzo al palinsesto televisivo nostrano, infatti questa settimana viene scorporata dalla garanzia e serve solo a Rai Pubblicità per vendere gli spot e monetizzare. Per altro, stando a quello scritto ieri dal Sole 24 ore, pare che la concessionaria della tv pubblica dovrà compensare gli investitori con spot gratuiti nel corso dell’anno, visto il 18% in meno dei contatti promessi, ovviamente qualora in sede di post valutazione si confermerà il trend in calo registrato nelle prime tre serate prese in considerazione dall’articolo del giornale di Confindustria.
Ora comunque che i giovani torneranno sui loro lidi (leggi new media) abbandonando Rai1, che farà il pubblico degli over 65 sentitosi in qualche modo tradito durante l’evento principe del primo canale della televisione di Stato? Tornerà a preferire la sua rete di riferimento o se ne andrà altrove? Lo scopriremo già settimana prossima per esempio quando partirà su Rai1 venerdì La canzone segreta che se la dovrà vedere con la concorrenza di Ciao Darwin story.
Peccato, in questo senso occasione persa questo Festival per Rai1 (anche per quello che abbiamo vissuto tutti in questo ultimo anno e sopratutto le persone anziane) che per altro intelligentemente e con ottimi risultati di ascolto aveva messo in piedi un piccolo, grande gioiello televisivo quale è stato (e sarà ancora) The voice senior.