Masterchef Italia 10, Francesco Aquila: “La fame di arrivare all’obiettivo è stata una forza in più. Un futuro in tv? Mi piacerebbe”
TvBlog ha intervistato Francesco Aquila, vincitore della decima edizione di Masterchef Italia, il cooking show di Sky Uno.
Ieri sera, è giunta al termine la decima edizione di Masterchef Italia, lo show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy, vinta da Francesco Aquila, noto anche semplicemente come Aquila, 34enne cuoco pugliese, residente a Bellaria-Igea Marina, maître di sala e docente di sala, che si è aggiudicato 100mila euro in gettori d’oro e la possibilità di pubblicare un libro di ricette. Dopo la messa in onda di ieri, la finalissima di Masterchef Italia 10 è disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW TV.
TvBlog ha intervistato Francesco Aquila dopo la proclamazione andata in onda ieri sera su Sky Uno. Ricordiamo che Aquila ha superato nella finalissima Irene Volpe e Antonio Colasanto.
Qual è stato il momento esatto in cui hai avuto la sensazione che avresti potuto vincere Masterchef?
Sicuramente quando ho ideato il menù. Ho ideato il menu, pensando ai miei ricordi d’infanzia, alla mia vita, partendo dalla tavola imbandita di miei nonni, dove trovavo i sughi, la mozzarella, il pane, i pomodori, i caroselli, che è un tipo di cetriolo, e la borragine, che odiavo in una maniera incredibile perché mi graffiava tutta la gola, una roba impressionante! Quindi, mi sono detto “Caspita ma io sto trasformando questo ricordo in un piatto vero e proprio!”, il ricordo della Scarcedda, tutti questi ricordi trasformati in piatti. Ho pensato che con quel menu, avrei stupito i giudici perché sono cose povere mandate all’ennesima potenza perché il food cost di un piatto era di due euro al massimo. Ho pensato di vincere perché era un menu spettacolare.
Le tue armi vincenti, rispetto ai due finalisti Irene e Antonio, secondo te quali sono state?
Sicuramente è stata la costanza, il self control che ho avuto, la determinazione e la fame di arrivare all’obiettivo che, forse, è mancata a loro. Io ero lì per uno scopo forte, sono stato lontano da mia figlia per circa tre mesi e mezzo. È stata una forza in più.
Questo tuo obiettivo personale, oltre ovviamente a spronarti per dare il meglio, non ha rischiato anche di caricarti di troppe responsabilità e anche di farti perdere un po’ la serenità?
No, perché io sono una persona che, di carattere, quando mi prefisso qualcosa, la devo portare a termine, la devo portare al massimo del mio livello. L’ho presa come se fosse un lavoro, il mio obiettivo è il mio lavoro.
Dopo aver vinto Masterchef, hai avuto la possibilità di parlare ancora con i tre giudici?
No, purtroppo no, dopo la vittoria non ci sono riuscito, non c’è stato modo. Spero che, in questi giorni, ora che si è proclamata la vittoria, ci possa parlare. Non c’è stato modo, è una cosa che mi dispiace molto.
I giudici, in alcune occasioni, ti hanno anche rimproverato di essere stato troppo buono con gli altri concorrenti. C’è stato un concorrente con cui hai avvertito, però, una rivalità vera?
È vero che i giudici mi hanno sempre spronato, ricordandomi che Masterchef è una competizione. Io, sinceramente, penso che non devo guardare l’erba del vicino, io devo guardare la mia strada, devo contare solo sulle mie forze perché, alla fine, noi possiamo contare solo su noi stessi. Quindi, ho tirato dritto per la mia strada. Il concorrente che ho visto come mio competitor numero 1, nel senso buono, era Antonio perché è un ragazzo che conosce molto le cose, molto educato, molto rispettoso e, quindi, mi dava ancora più carica. È stata una competizione sana.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro, come investirai i soldi della vincita?
Non so ancora rispondere a questa domanda, sono su un pianeta nuovo, devo scoprirlo, devo vedere come gestire, devo vedere cosa trovo su questo pianeta nuovo e poi decidere. Attualmente, non lo so.
A breve pubblicherai il tuo libro. Come si intitolerà?
Il libro si intitolerà Aquila My Way e uscirà l’11 marzo. In questo libro parlerò, citerò molte persone che sono state all’interno della Masterclass, ringrazierò alcune persone che mi hanno spronato, che mi hanno aiutato a darmi la forza di rimanere sempre con la schiena dritta e puntare all’obiettivo. È un libro molto bello perché ho fatto 115 ricette che si possono fare in casa nel senso che non devi stare a impazzire a cercare materie prime particolari o cotture a bassa temperatura. Con questo libro, puoi cucinare a casa.
Ai provini, ti sei presentato un po’ come un personaggio. Ti piacerebbe avere un futuro in tv?
Ai provini non è che mi sono presentato come un personaggio, mi sono presentato come quando, in estate, vado in sala, con la giacca bianca e gli occhiali da riposo. Io sono così quando vado a lavorare, ho tantissime foto, però capisco anche che, dall’altro lato, possa essere di impatto e, quindi, magari si dica: “Ma chi è questo!?”. Ci sta. Un futuro in tv, mi piacerebbe perché la telecamera, la vedo come una persona, quindi non mi reca problema. Sono sciolto, tranquillo, secondo me può essere un’arma in più.