Ultima puntata per questa prima stagione di 4 Ristoranti in era Covid questa sera, martedì 26 gennaio 2021, dalle 21.15 su Sky Uno. Inutile dire che si spera anche sia anche l’unica stagione con limitazioni, anche se l’andamento della Pandemia non fa sperare molto bene e soprattutto perché Borghese è già al lavoro per le nuove sfide. Ma va anche detto che produzione e autori hanno davvero ridotto al minimo ogni ‘interferenza’ da Covid, garantendo un’edizione godibile e ‘percettivamente’ sicura da casa, sia pur con tutte quelle variazioni che hanno modificato la routine, introducendo nuove abitudini. E dietro questa impercettibile variazione c’è un grande lavoro preparatorio.
Per la conclusione di questa edizione, Alessandro Borghese torna a Milano, da cui peraltro questa stagione era iniziata: se il debutto ebbe come ispirazione proprio la pandemia con una sfida a base di delivery, ora si torna a una Milano ‘vissuta e vivente’, che offre la possibilità di assaggiare decine di cucine regionali e internazionali. E questo viaggio lungo lo Stivale si conclude cercando il miglior ristorante di cucina regionale di Milano, con la missione di scoprire se e quanto siano rimasti fedeli alle loro tradizioni o se abbiano preferito adattarsi alla città: una lettura che sembra aprire a un nuovo ciclo di Borghese all’Estero da lui tanto desiderato, ma rimasto in stand-by proprio causa Covid.
In gara per questa ultima puntata Sandra con Tàscaro, Rosario con Napoli 1820, Roberto con Frades Porto Cervo e Markus con Ristorante Rifugio: categoria Special le polpette, da valutare insieme a location, menu, servizio e conto; in palio sempre 5mila euro da investire nella propria attività. Il tavolo del confronto è stato registrato presso la Centrale dell’Acqua di Milano, museo d’impresa di MM SpA.
4 Ristoranti in gara | 26 gennaio 2021
Vediamo quali sono i 4 Ristoranti in sfida per questa ultima puntata
TÀSCARO (Porta Venezia)
Sandra (38 anni) è la titolare del suo bacaro, la tipica osteria di Venezia in cui ci si può fermare a bere uno spritz e mangiare cicchetti e piattini veloci a base di tipicità venete. Sandra, fierissima delle sue origini veneta, propone le ricette della sua famiglia, tutte rigorosamente venete: sarde in saor, baccalà mantecato, fegato alla veneziana, risotto al radicchio. Fedele alla tradizione, Sandra non è scesa a compromessi con Milano: “La cotoletta se uno la vuole la va a mangiare altrove” afferma. Anche il menu è scritto tutto in veneto. Il Tàscaro è un bacaro moderno, tutto in ferro e vetro, rivestito da carta da parati veneziana. I rimandi a Venezia sono pochi, ma mirati: la bandiera con il Leone di San Marco, il remo di una gondola e le numerose bottiglie per fare lo spritz.
NAPOLI 1820 (Navigli)
Rosario (54 anni) non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la Campania e fa la spola tra il suo ristorante di Napoli e quello di Milano. Instancabile, porta sulle tavole milanesi materie prime autentiche che trasporta lui stesso in macchina. Nato come cuoco, ora ha demandato la cucina al figlio Antonio mentre lui si occupa della gestione del locale. Propone una cucina completamente partenopea, ma non ha voluto rendere il suo locale troppo folkloristico per paura della reazione dei milanesi. La location è il classico ristorante/pizzeria con un grande forno a legna all’ingresso e i colori caldi tipici della Campania. Le pareti sono piene di rappresentazioni del Vesuvio, di foto a quadri stilizzati, tra cui uno in cui il vulcano erutta i tipici cornetti rossi.
FRADES PORTO CERVO (Duomo)
Roberto (29 anni), sardo, è il titolare e lo chef. Con il suo locale ha creato un ponte con la Costa Smeralda in pieno centro a Milano. Avendo già un ristorante a Porto Cervo frequentato da molti milanesi ha deciso di sbarcare anche nel capoluogo lombardo. Roberto è ambizioso e propone sia piatti della tradizione coi culurgiones, la fregula e le seadas sia piatti che, partendo da ingredienti sardi, si mescolano a ricette di altre regioni: la tipica cordula è in saor, mentre la cotoletta viene impanata col pane carasau. “La cucina è poesia, racconta il vissuto dello chef: non puoi offrire una cucina cento per cento regionale a Milano, è una piazza troppo pretenziosa” afferma Roberto. Il locale è elegante, curato e raffinato, con l’ulivo all’ingresso, il granito della Gallura alle pareti e gli arazzi intessuti a mano.
RISTORANTE RIFUGIO (Bullona)
Markus (48 anni), altoatesino, è il titolare. Il suo locale è il tipico stübe, il salotto delle baite del Trentino-Alto Adige. Con il suo ristorante tutto in legno, Markus vuole dare ai clienti la possibilità di immergersi completamente nelle calde atmosfere della sua regione. Da vero perfezionista ha curato ogni dettaglio, dalla stufa in ceramica alle sedie intagliate e rivestite di lana. La cucina è tipica, dalla carne salada ai canederli e ai rosti di patate. La passione di Markus per gli oggetti antichi trova espressione sulle pareti del locale, che sono piene di orologi antichi e campane tradizionali di ogni grandezza. Completamente in legno, il locale ha tre sale: una “gotica”, che richiama l’omonimo stile artistico, una tipica della Val Pusteria, con capitelli intagliati, e una zona birreria più intima e raccolta.
Alessandro Borghese 4 Ristoranti, come seguirlo in tv e in live streaming
Alessandro Borghese 4 Ristoranti è una produzione originale Sky realizzata da Banijay Italia, scritta da Alessandro Borghese, Nicola Lo Russo e Glenda Manzi per la regia di Gianni Monfredini. Va in onda dall’8 dicembre ogni martedì in prima serata su Sky Uno e sempre disponibile on demand, visibile in mobilità su Sky Go e in streaming su NOW TV.
Second screen
L’hashtag ufficiale è #Ale4Ristoranti. Molte le fonti social, dal sito ufficiale alla pagina Facebook dello chef e di Sky, passando per i profili Twitter (@BorgheseAle, @SkyItalia) e quelli Instagram (@BorgheseAle, @SkyItalia).