Lino Guanciale, ma non solo: ecco il cast de Il Commissario Ricciardi
La serie tv, tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni, è ambientata nella Napoli degli anni Trenta
Fonte: Anna Camerlingo
La nuova avventura di Lino Guanciale, attore che il pubblico di Raiuno e gli appassionati di fiction conoscono più che bene, è un viaggio nel tempo nella Napoli degli anni Trenta, per interpretare un personaggio che vaga tra il mistery, il thriller ed il melò. E’ il “suo” Commissario Ricciardi, tratto dalle opere di Maurizio de Giovanni (edite da Giulio Einaudi Editore), che debutterà sulla prima rete Rai da domani, 25 gennaio 2021.
Ma come sarà questo Ricciardi che vedremo in tv? Sarà un Commissario che punterà tutto sulla sua passione per il lavoro, ma anche sul dolore da cui si sente accompagnato quotidianamente, a causa del dono che ha ricevuto e che lo rende tanto bravo sul lavoro quanto solitario nella vita privata.
Lino Guanciale è Ricciardi
Guanciale si è calato nella parte di Luigi Alfredo Ricciardi, un uomo che ha ereditato dalla madre un potere insolito, quello di percepire l’ultimo pensiero delle persone che vengono uccise. Un “potere” che sfrutta a dovere nel lavoro, dove però Ricciardi riesce anche ad usare la sua empatia verso le persone che deve aiutare, oltre al suo spiccato spirito deduttivo che gli permette di risolvere le indagini molto velocemente, pur non disponendo degli strumenti dei suoi colleghi di oggi.
Il dono, però, influenza tutta la sua vita. Ricciardi è diventato infatti un uomo solitario, che fugge dall’amore, o almeno così vorrebbe, temendo che il proprio potere possa essere un ostacolo ad una vita serena. Nonostante questo, l’amore busserà comunque alla sua porta, per ben due volte.
Enrica e Livia, gli amori di Ricciardi
Senza volerlo, infatti, il protagonista finisce per essere coinvolto in un triangolo amoroso, con due donne per cui prova forti emozioni. Una è Enrica (Maria Vera Ratti), che abita di fronte al palazzo di Ricciardi. I due si sono sempre visti solo tramite una finestra, ma Enrica si sente come promessa a lui, e per questo rifiuta i numerosi pretendenti che gli presenta sua madre.
Luigi non resta indifferente al fascino della ragazza, vedendo in lei quella possibilità di costruire una famiglia che in fondo ha sempre sognato. I due non si parlano: lei aspetta che sia lui a fare la prima mossa, che però Ricciardi esita a fare. L’unico confidente del protagonista è proprio il padre di lei.
C’è poi Livia (Serena Iansiti), bellissima soprano che si è ritirata dalla scene e che si trasferisce a Napoli dopo l’omicidio del marito, il tenore Arnaldo Vezzi, su cui indaga proprio Ricciardi. La donna resta subito affascinata dall’uomo ed è disposta a tutto per conquistarlo. Ha numerose conoscenze nel jet set romano ed è vicina anche ad alcuni personaggi dell’ambiente fascista: è abituata ad avere tutto quello che vuole, ma nasconde una forte fragilità.
Tata Rosa, la seconda mamma di Ricciardi
La madre del Commissario Ricciardi, colei che gli ha passato il suo potere, è morta quando lui era piccolo: a prendersene cura è quindi sempre stata tata Rosa (Nunzia Schiano), che lo ha visto nascere e crescere. Rosa è una seconda mamma per Ricciardi, non solo gli prepara succulenti (e pesanti) cene cilentane, ma insiste anche affinché trovi prima possibile una moglie, che possa occuparsi di lui quando lei non ci sarà più.
Maione, l’ombra di Riccardi
Sul lavoro, invece, Ricciardi può fare affidamento sul Brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo), uomo, alto, robusto ed un po’ goffo, ma dal cuore d’oro. Ammira Ricciardi per la sua empatia, ed anche per le parole che gli ha detto dopo la morte del figlio Luca, agente ucciso in servizio, che il Commissario ha potuto percepire e che erano rivolte al padre. Questo dolore ha cambiato un po’ il rapporto tra Maione e sua moglie Lucia (Fabrizia Sacchi), che da quel giorno non sorride più. Ma Raffaele riuscirà a sistemare anche questo.
Il Dr. Modo e Garzo, l’amico ed il rivale
Oltre a Maione, Ricciardi ha dalla sua anche il Dr. Bruno Modo (Enrico Ianniello), anatomopatologo nonché suo amico, un antifascista dai modi schietti le cui battute su Mussolini a volte preoccupano Ricciardi. Amante del vino e delle belle donne, non esita a frequentare i bordelli.
Garzo (Mario Pirrello) è invece il diretto superiore di Ricciardi, uomo vicino al regime ed arrivista. Mal sopporta il Commissario e la sua autonomia ed incorruttibilità, che spesso lo portano ad indagare su personaggi dell’alta società che lui, invece, ossequia. Nonostante questo, si vanta con i suoi superiori dei risultati raggiunti da Ricciardi. Si fa, inoltre, circondare da figure che non possano intralciarlo, come il suo usciere Ponte.
Bambinella, la fonte
Infine, c’è Bambinella (Adriano Favilene), un “femminiello” napoletano che, dopo essere stato graziato da Maione durante una retata, è diventato una sua preziosa fonte, a cui si rivolge spesso durante le indagini. Una miniera di informazioni, che rivela a Maione con il suo modo di fare molto affettuoso, che il Brigadiere mal sopporta, sebbene i due si considerino amici.