Baghdad Central, su Sky Atlantic il thriller che ci riporta nella capitale occupata dagli americani
Nel 2003, poco dopo la deposizione di Saddam Hussein, un ex ispettore iracheno si mette sulle tracce della figlia scomparsa
Un viaggio nel tempo, indietro fino all’anno in cui Saddam Hussein ed il suo regime furono deposti: un contesto politico e sociale fortemente teso che fa da sfondo ad un thriller a tutti gli effetti. E’ Baghdad Central, la miniserie in sei episodi che Sky Atlantic e Now Tv propongono da questa sera, 18 gennaio 2021, alle 21:15.
La trama di Baghdad Central
La presenza delle forze americane divide la popolazione: c’è chi si fida e vede negli Stati Uniti la possibilità di poter migliorare le proprie condizioni di vita, chi pensa sia finalmente possibile l’instaurazione di un regime democratico che possa avere maggiore attenzione per il popolo, ma anche chi fa pensieri paranoici nei confronti degli stranieri in città.
Il clima è quindi fortemente teso: una tensione alimentata anche dal fatto che in città, dopo la deposizione di Hussein, sia l’esercito che la Polizia irachene sono state sciolte, creando un pericoloso vuoto di potere. In questo contesto facciamo la conoscenza dell’ex ispettore Muhsin al Khafaji (Waleed Zuaite), un uomo che ha perso tutto e che, vedovo, ha dovuto crescere da solo le sue due figlie.
La secondogenita, Mrouj (July Namir), è gravemente malata e necessita di cure, mentre la primogenita Sawsan (Leem Lubany), che crede fortemente nei valori democratici che le forze americane potrebbero portare in Iraq, scompare misteriosamente.
La ricerca della figlia comporta per Muhsin non solo la scoperta che la ragazza avesse praticamente una seconda vita, ma lo mette direttamente nei guai: l’uomo, infatti, viene scambiato per un membro delle milizie, catturato e torturato dagli americani.
A salvarlo, l’ex ufficiale di Polizia britannico Frank Temple (Bertie Carvel), che lo recluta. Muhsin, quindi, si ritrova a lavorare per l’uomo all’interno della Green Zone, ovvero la zona internazionale della città, dove porta anche Mrouj. La sua ricerca di Sawsan lo porterà anche a confrontarsi con il capitano della polizia americana John Parodi (Corey Stoll), uomo senza mezzi termini.
Un drama tratto da un libro
La miniserie ha una fonte letteraria, ovvero l’omonimo libro scritto da Elliott Colla, scrittore e ricercatore americano sui temi del Medio Oriente, specializzato in letteratura e cultura araba. Ad adattarlo per la tv Stephen Butchard, autore che già tredici anni fa si cimentò nel racconto dell’Iraq focalizzandosi sulla figura di Houssein: fu, infatti, co-creatore di House of Saddam, la miniserie che aveva raccontato l’ascesa e la caduta del suo regime.
In Baghdad Central, Butchard si ritrova in Iraq, ma per raccontare il post-Saddam sfruttando una trama più vicina al thriller, senza però dimenticarsi di narrare con realismo e provocazioni una regione dominata dall’incertezza. La miniserie diventa così un viaggio tra occasioni, speranze e delusioni, ricordando uno dei periodi più complicati per l’Iraq ed unendo sapientemente finzione e realtà.