Temperatura polare nello studio di Non è l’Arena. A farlo notare domenica sera è stato Matteo Renzi, protagonista di una lunga intervista ad inizio puntata. “Diciamo al suo editore che deve accendere il riscaldamento?”, ha ironizzato l’ex presidente del Consiglio. Una battuta immediatamente raccolta da Massimo Giletti: “Non lo dica a me che sono in camicia”.
Una volta salutato il leader di Italia Viva, il conduttore ha dato il via al talk politico avvisando i suoi ospiti: “Tenetevi forte perché c’è un gelo assoluto”.
Quello del freddo negli studi televisivi è un tema ricorrente. In passato a finire al centro dell’attenzione fu Cartabianca, con il pubblico presente spesso immortalato con giubbini, cappotti e maglioni. La stessa Berlinguer, una volta in trasferta a Io e te, confessò di essere andata via con la pelle d’oca: “Da me si lamentano tutti perché dicono che tengo troppo freddo, ma se andaste per un’ora nello studio di Diaco ne uscireste surgelati. Quando sono uscita ho chiesto un golf”.
Resta storica tuttavia la protesta in diretta di Maurizio Costanzo. Nel 2016, durante una puntata di Parliamone, il giornalista si presentò in onda con la sciarpa: “Il primo starnuto e giuro che lo metto in conto a qualcuno in Viale Mazzini. Questa è la mia assoluta determinazione. Spero che qualcuno provveda a denunciare questo orribile disservizio, non muovo quasi più le mani”.
Tornando a Non è l’Arena, va segnalata un’altra curiosità, stavolta strettamente legata alle strategie Auditel. Il programma di La7 si è infatti reso protagonista di un ulteriore scorporo grazie alla creazione dell’anteprima, chiamata a coprire il blocco tra le 20.35 e le 21. A seguire via dunque alla ‘prima parte’ che si allunga fino alle 22.55. E la trasmissione vera e propria? Comincia solo alle 23.