Diego Bianchi specifica fin da subito che l’invito era avvenuto prima dei fatti di Washington, ma l’ospitata di Enrico Mentana a Propaganda Live sa tanto di mossa riparatrice in salsa auto-ironica in seguito alla gaffe andata in scena nel corso dell’edizione straordinaria del Tg La7 del 6 gennaio scorso. I fatti sono noti: il direttore e Gerardo Greco erano impegnati a commentare l’assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump e tra i tanti filmati trasmessi pescati dai social ne è stato mostrato uno che invece non era altro che la scena del film Project X – Una festa che spacca. L’episodio è stato rapidamente rilanciato sul web, con il notiziario di La7 finito inevitabilmente nella bufera.
“Ho pensato che fosse Napoli”, scherza Mentana facendo riferimento al personaggio che nella clip imbraccia il lanciafiamme. “Chi ha visto la trasmissione sa che avevo detto in onda di prendere le cose dai social perché arrivavano dei video tra cui quello della sparatoria. L’ho chiesto ai colleghi in regia che selezionavano i video, è evidente che è stata fatta una topica”.
Il giornalista prova quindi a giustificarsi ulteriormente, svelando che quello salito alla ribalta non è stato l’unico scivolone commesso:
“Avevamo visto fino a quel momento immagini che queste a confronto non erano più clamorose. Non sono state le uniche immagini sbagliate, non se ne sono accorti ma ne sono spuntate fuori altre. C’era ad esempio l’abbattimento di una statua di Colombo. Durante la diretta avremo mostrato quattrocento video, questo è il bello dell’era dei social: fai sette ore di programma sull’immortalità dell’anima e su Gesù, poi se uno starnutisce viene ripreso solo lo starnuto. Ma tutto questo è meritato”.
Mentana cita infine il Tg5 per ricordare un precedente analogo: “Tanti anni fa, era l’anniversario della strage nazista di Caiazzo e bisognava fare un servizio. Non c’erano immagini di repertorio adeguato e il giornalista che era un po’ inesperto mise le immagini del film Sturmtruppen”.