In un palinsesto asfittico di programmi comici, Pigiama Rave si conferma una piacevole novità (qui la recensione del debutto). Nella quarta puntata il late night show in onda su Rai4 con Saverio Raimondo ha ospitato i Jalisse, che da 24 anni tentano di ripresentarsi al Festival di Sanremo ogni volta con un pezzo diverso, dopo aver trionfato sul palco dell’Ariston con Fiumi di parole nel 1997.
In Pigiama Rave il comico conduce la trasmissione dal salotto di casa sua, macinando ospiti ogni cinque-dieci minuti collegati naturalmente dalle loro abitazioni. Raimondo ha dunque colto la palla al balzo con il duo: “Fateci sentire cosa ci siamo persi in questi 24 anni!“.
Fabio Ricci e Alessandra Drusian in realtà non hanno presentato tutti i 24 brani esclusi, ma dal loro letto, in una folla di peluche, hanno eseguito “Tra rose e cielo“, “Ora” (il duo la cantò da concorrente nella prima edizione di Ora o mai più e “Voglio emozionarmi ancora“, singolo del nuovo album).
Al termine di questo medley di canzoni non accettate, i Jalisse hanno voluto annunciare il brano che verrà escluso da Sanremo 2022, ma naturalmente era una gag telefonata per farci sentire l’immortale Fiumi di parole. Nel frattempo tra i due compare anche un cagnolino, con Raimondo che chiede: “Si chiama Amadeus?“.
Molto divertente anche il contributo dell’astrologo Simon & the Stars, che si è reso protagonista di un simpatico siparietto leggendo (anche se molto probabilmente non era farina del suo sacco) un catastrofico oroscopo del 2024, in quanto il programma dalla prima puntata affronta una battaglia contro gli anni bisestili. Così “per la Vergine è l’anno di rimboccarsi le maniche: dopo lo smartworking, sperimenterete lo smartmobbing” e quanto al Capricorno, “scoprirà nuovi valori come quelli del colesterolo, un medico negli Stati Uniti vi potrebbe salvare, ma saremo ancora in zona rossa“.
Pigiama Rave si dimostra nel complesso un programma per effettuare operazioni simpatia personaggi dei quali altrimenti ignoreremmo il lato scanzonato. Peccato solo per quello stucchevole product placement a favore di materassi e tazze, ma d’altronde il programma non viene finanziato con i ristori.