Ieri pomeriggio per Alberto Matano a La Vita in Diretta è arrivato un importante attestato di stima e riconoscimento da parte di una della figure più importanti del mondo dello spettacolo italiano, Raffaella Carrà, che è stata celebrata di recente anche da un articolo del quotidiano inglese The Guardian come star italiana che “ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”.
Nella seconda parte di puntata, mentre il conduttore de La Vita in Diretta era al tavolo con i suoi ospiti – Giuseppe Carboni, direttore del Tg1, Giovanna Botteri, corrispondente Rai, ora impiegata da moltissime trasmissione come opinionista da studio, e Chiara Giallonardo – ha infatti ricevuto una telefonata inaspettata almeno per i telespettatori da casa.
Raffaella Carrà è intervenuta in diretta telefonica per fare quello che Matano ha definito per lui un “regalo di fine anno”. La breve ospitata della Carrà è sembrata non altro che un pretesto per incoronare in qualche modo questa, al momento, fortunata edizione de La Vita in Diretta. Il contenitore di Rai 1, dopo anni di crisi, sia a livello di ascolti sia a livello di contenuti, sembra aver riacquisito la luce e la forza mediatica di un tempo.
Quali sono i meriti di questa nuova La Vita in Diretta? Indubbiamente uno dei primi aspetti è la conduzione in solitaria di Alberto Matano, che l’hanno scorso divideva lo spazio con Lorella Cuccarini. La conduzione singola del giornalista ha infatti portato una maggior fluidità nella costruzione della prima parte, dove di fatto Matano si rimpalla costantemente il microfono con gli inviati senza lasciare spazio a opinionisti vari.
L’intuizione di Matano – che nel frattempo è diventato anche capo progetto e caporedattore – di costruire la seconda parte di programma attorno a un tavolo, dove siedono, talvolta fisicamente, altre volte solo virtualmente, i suoi ospiti, si è rivelata altrettanto vincente, seppure forse era lecito immaginarsi, da quanto aveva annunciato alla vigilia, uno spazio dove si cercasse di alleggerire le tematiche scelte rispetto a quella affrontate nella prima parte.
Resta il fatto che la chiamata della Carrà ha rappresentato una telefonata a dir poco eccezionale, che avrà fatto tornare indietro i telespettatori del programma di almeno due anni: il 26 marzo 2018, giorno della scomparsa di Fabrizio Frizzi, la showgirl chiamò, infatti, il contenitore di Rai 1, allora condotto da Marco Liorni e Francesca Fialdini.
Altri però probabilmente non ricorderanno questo momento, quanto piuttosto alcune dichiarazioni fatte dalla Carrà lo scorso anno alla conferenza stampa di presentazione del secondo ciclo di puntate di A Raccontare Comincia Tu. La conduttrice infatti si espose così nei confronti del programma, prendendo soprattutto di mira la dirigenza di rete:
Mi fa soffrire quando un programma potrebbe essere fatto meglio per un pizzico di scelte diverse. Per esempio La Vita in Diretta, sono obbligati a fare sempre storie complicate, io l’avrei alleggerita un po’. Non trovo che sia colpa dei conduttori, forse nemmeno degli autori, direi della rete. Adesso mi odierà il direttore di rete, ma tanto è uguale. C’è qualcosa che impedisce loro di essere curiosi.
La direzione di Rai 1 nel frattempo è effettivamente cambiata: al posto di Teresa De Santis, allora direttrice di rete, è arrivato Stefano Coletta, che era direttore della Carrà su Rai 3 lo scorso anno ed è, infatti, anche stato salutato dalla conduttrice di A Raccontare Comincia Tu, che poi alla fine della chiamata ha concluso con dei grandi complimenti rivolti ad Alberto Matano:
Te Alberto sei fantastico, sei bravissimo.
Una consacrazione in diretta quella ricevuta da Alberto Matano, che sembra aver effettivamente rilanciato un titolo che sembrava essersi impaludato negli ultimi anni.