Chiara Lubich, conferenza stampa del film di Rai1 con Cristiana Capotondi: tutte le dichiarazioni
Chiara Lubich, la conferenza stampa di presentazione del film di Rai1 con Cristiana Capotondi in onda domenica 3 gennaio 2021
13.17 Con i complimenti di Coletta al regista Campiotti, finisce la conferenza stampa.
13.16 Barbareschi: “Ho individuato un’altra donna da raccontare, una donna che ha fatto cose simili a quelle di Chiara Lubich. Per il momento posso solo dire che Cristiana Capotondi sarebbe perfetta per il ruolo“.
13.13 Barbareschi: “In questi giorni iniziano le prime vaccinazioni, Chiara è una vaccinazione per lo spirito per milioni di italiani, contro la maldicenza. Viviamo in un secolo di maldicenza. Una parola per cui noi ebrei facciamo grandi riflessioni“.
13.11 Campiotti: “Abbiamo incontrato il Movimento dei Focolari, è stato molto interessante, hanno avuto rispetto per il nostro lavoro, hanno sempre detto che erano interessati a come noi, da un punto di vista più largo, avremmo raccontato Chiara. Hanno visto il film, ne sono stati contenti”.
13.06 Capotondi: “Chiara era una domanda molto materna, pur non avendo figli. Questa storia ci ha ricordato cosa significa essere vicini, fratelli, uniti“.
13.03 Campiotti: “Il motto di Chiara è ‘che tutti siano uno‘. Il covid ci fa capire che veramente siamo tutti uno. Da questo problema o usciamo tutti o non esce nessuno“.
12.59 Capotondi: “Ho vissuto con grande serenità il fatto che la mia famiglia fosse per metà cattolica e per metà ebraica. Il monoteismo è una grande famiglia. Sono una persona con una spiritualità del tutto personale. La religione, per come mi piace immaginare che sia stata pensata, deve muoversi verso il benessere degli essere umani. Il movimento dei focolari comprende 2 milioni di persone, Chiara Lubich riusciva a parlare persone in tutto il mondo facendo degli Zoom (via radio) negli anni Ottanta. Sapeva che c’era bisogno di condividere i valori.“.
12.56 Roberto Citran: “Io sono il papà fascista, cattivo di Ines. Nel 1943 l’Italia era divisa, il mio compito era scovare i disertori; l’adesione di Ines al gruppo di Chiara Lubich mi fa sentire in imbarazzo, andrà a formarsi una frattura nella famiglia. Accuserò Chiara Lubich di plagio. Il mio personaggio ha tante sfumature e alla fine emergerà una fragilità umana“.
12.50 Capotondi: “La pandemia ci ha resi tutti più simili perché ha colpito in maniera orizzontale, anche se le distinzioni poi purtroppo ci sono, anche in termini di sanità. Chiara Lubich è un personaggio che è rimasto sempre giovane, ha avuto la forza di parlare con tutti, di riunire. Come se non avesse sovrastrutture, senza paure. E sono contenta che la generazione a cui lasceremo, spero presto, la direzione del Paese sia senza paura”. Aurora Ruffino: “Ines si oppone con forza alla propria famiglia, perché sente che la sua famiglia non è nel giusto. Scappa per andare a vivere con Chiara e le sue amiche, per aiutare le persone bisognose. Di Chiara mi ha colpito che, pur vivendo nell’incertezze del domani, aveva la assoluta certezza che le cose sarebbero andate bene, perché Dio avrebbe trovato la strada per lei“.
12.45 Capotondi come si è preparata per il film? “Ho guardato tantissimi documentari su Chiara Lubich, ho ascoltato podcast, ho letto biografie. Noi raccontiamo il 1943, anno in cui Chiara ha 23 anni ed inizia il suo percorso che non sa dove la porterà. Nelle prime interrogazioni in Vaticano risponde ‘non volevo costruire niente, eravamo solo un gruppo di ragazzi’. Sono partita con l’idea di una giovane donna alle prese con il dolore di vedere la sua città, Trento, bombardata, peraltro dagli alleati. Vedendo il film mi sono commossa perché la guerra è raccontata talmente tanto bene che ti trasferisce un dolore vero. In questo momento storico il suo messaggio ha una forza politica straordinaria, per cui non è stato difficile per me immaginare la sua figura“.
12.44 Domande dei giornalisti. Alla Lubich fu chiesto di dimettersi? Saverio D’Ercole, capo fiction di Elisio Multimedia: “Sì, il Santo Uffizio glielo chiese per vedere se il movimento, frutto della volontà di Dio o solo di quella di Chiara. Per diversi anni Chiara rimase ai margini del movimento dei Focolari, poi con Paolo VI il movimento fu approvato definitivamente“.
12.41 Aurora Ruffini: “Ho sentito da subito questo come un progetto speciale, come coperto da una energia diversa, più alta. Si è creato tra noi attrici e regista un rapporto molto forte, come fossimo amiche da anni. Ci siamo supportate tutti i giorni. Si è creato un amore speciale. Io interpreto Ines, una delle tante amiche di Chiara. Quando si incontra una personalità come quella di Chiara è incredibile, ci si innamora. Ines stima Chiara, che quasi desidera essere come lei. Questa cosa la porta ad essere inadeguata, insicura, imperfetta. E questo la porterà ad allontanarsi. Ma poi capirà che l’unicità, l’essere diversi rappresenta un valore“.
12.38 Cristiana Capotondi: “Ringrazio Giacomo Campiotti per la sua testardaggine. La storia di Chiara Lubich non è circoscritta al mondo religioso, è una storia che fa la differenza, è la storia di una donna che ha una visione politica. Che è quello che servirebbe oggi. Mi proto a casa una esperienza molto bella, spirituale, immersiva. Mi faccio portavoce della condizione emotiva con la quale abbiamo girato: abbiamo costruito un primo focolare“.
12.36 Il regista Giacomo Campiotti: “Abbiamo bisogno di questa Rai, mi sento davvero al posto giusto. Ho raccontato una storia per tutti, Chiara Lubich non è un racconto solo per il mondo cattolico o cristiano. Abbiamo provato a fare un film per tutti, nel rispetto e nella ricchezza delle differenza; è stato un film difficile. Questa sceneggiatura è stata la più difficile della mia carriera“.
12.35 Barbareschi: “La Rai è ormai l’unica vera opportunità di narrazione, prego la politica di investire tanto nella Rai, che ha bisogno di risorse“. Sulla Capotondi: “È il secondo film che facciamo insieme, ha una purezza d’animo che combacia con quella del personaggio“.
12.33 Barbareschi: “Jonathan Sacks diceva che la dignità sta nelle differenze. Facebook insegna che chiunque è simile a noi è un grande amico, ma è un grande inganno“.
12.29 Il produttore Luca Barbareschi: “Il mondo si è ridotta ad una monade, con la parola Io che si è sostituita al ‘noi’, alla condivisione della realtà. La scelta aspirazionale di Eliseo Multimedia – un gruppo tutto italiano di quasi 100 persone – è fatta di strade difficili. Ringrazio il regista che ha fatto un film non religioso, ma che è una grande metafora di speranza. Un gruppo di ragazzi che decide di credere in qualcosa. Nel mondo di oggi c’è tanta tristezza nei ragazzi, che è dovuta all’assenza di motivazioni. La figura di Chiara spero diventi un simbolo di coraggio, di voglia di riunire le persone insieme, intorno ad un fuoco“.
12.25 Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, che ha contribuito anche economicamente al film: “Appena Luca Barbareschi mi ha spiegato il progetto, ci abbiamo creduto fino in fondo, è fortemente legato al nostro territorio. Il Trentino si riconosce nella figura di Chiara Lubich, il 2020 è il centenario della sua nascita. La messa in onda su Rai1 del film è per il territorio trentino un grande momento in cui si riconoscerà l’essenza di Chiara Lubich e le particolarità del nostro territorio“.
12.22 Coletta: “Per Rai Fiction e Rai1 è un grandissimo onore iniziare con un messaggio di grande profondità, restituito nel film senza retorica, ma con vicinanza alla verità. Spero che il film sia visto anche dai target più insoliti per la rete“.
12.20 Coletta: “Chiara era una donna molto tenace, molto d’azione, molto pratica. Proprio ieri ho richiamato sua nipote Agnese per comunicarle che il 3 gennaio avremmo mandato in onda il film. Un film che non ammette retorica“.
12.17 Il direttore di Rai1 Stefano Coletta: “Abbiamo deciso insieme a Maria Pia di aprire il palinsesto 2021 di Rai1 con Chiara Lubich. Ho avuto la fortuna di conoscere Chiara Lubich perché sono cresciuto insieme ad una delle sue nipoti, Agnese. Il film di Campiotti condensa in maniera molto dritta, senza retorica. Chiara Lubich era una donna che aveva incontrato Dio e lo aveva incontrato più che nella mistica, davvero nell’azione. Era una donna molto pratica, era molto legata al periodo natalizio. Aveva due date che la portavano a non dimenticare mai la parte emotiva della sua vita: Natale e San Luigi (perché entrambi i genitori si chiamavano Luigi)“.
12.15 La Ammirati ringrazia anche il regista Campiotti “per la capacità di aver riscritto un biopic senza essere stucchevoli“.
12.14 Ammirati: “Chiara Lubich è una agiografia, ma non nell’accezione retorica che noi diamo al termine; è la storia di una donna beatificata, che ha le coloriture di una santa, ma non è una santa come la pensiamo noi. I santi sono uomini e donne normali, c’è la carnalità. Questa storia è un viatico, è un inizio positivo in una situazione che oggi viviamo. Il disegno di Chiara era il disegno dell’avvicinamento, della comunità“.
12.07 Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Fiction: “Chiara Lubich è una grande personalità che ha anteposto il bene comune alla propria individualità. Grazie agli attori e alle attrici, grazie a Cristiana Capotondi, grazie a Luca Barbareschi che ha creduto fino in fondo a questa storia; è una storia importante, molto femminile. Una figura di donna che inizia negli anni terribili per l’Italia, con la fine della guerra; nel vuoto di dolore in cui è immerso il Paese, emerge la figura nuova del femminile. Con la incredibile forza di volontà e della bontà, Chiara riesce a fare qualcosa che era impossibile a quei tempi. Riesce a imporsi con una autorevolezza unica, da donna giovane, borghese. In un mondo così maschile e chiuso nel dolore della guerra, riesce a creare un gruppo, un piccolo gruppo all’inizio. Era difficile rappresentare in un film la figura di Chiara Lubich, personaggio importante per il Paese, per la Chiesa e per il dialogo tra le religioni. Chiara Lubich è donna molto sfaccettata, non è solo una donna di Chiesa.“.
Sta per iniziare la conferenza stampa di presentazione di Chiara Lubich, il tv movie prodotto da Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi e dedicato a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, in occasione del Centenario della nascita. La messa in onda è in programma per domenica prossima, 3 gennaio 2021, in prima serata su Rai1.
La protagonista è interpretata da Cristiana Capotondi, mentre la sceneggiatura è firmata da Francesco Arlanch, Luisa Cotta Ramosino, Lea Tafuri e Giacomo Campiotti.
Accanto alla Capotondi ci sono Aurora Ruffino, Miriam Cappa, Greta Ferro, Valentina Ghelfi e Sofia Panizzi, le quali vestono i panni delle amiche, mentre Eugenio Franceschini interpreta il fratello di Chiara. Completano il cast Roberto Citran, Paolo Graziosi e Andrea Tidona.
Blogo seguirà la conferenza stampa (che si terrà da remoto) in tempo reale.
Foto di Federica di Benedetto e Marco Bellucci.