C’era molta attesa stasera per il monologo di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa. La scorsa settimana la comica torinese aveva commentato una foto di Wanda Nara pubblicata su Instagram che la ritraeva nuda su un cavallo parlando di “jolanda prensile“. La diretta interessata non aveva affatto preso bene la frase, minacciando di portarla in tribunale ( “Nel 2020 troviamo ancora donne del genere. Ovviamente dovrà risponderne giudizialmente”).
Nel corso della puntata quindi, nel corso del suo intervento comico Luciana Littizzetto ha mostrato nuovamente la foto incriminata, iniziando a parlare del cavallo:
“Guardate l’eleganza del cavallo, della sua sconfinata tristezza. Mettiamoci nei suoi panni, ha l’occhio triste. Sembra la Sardoni quando fa le maratone con Mentana”.
Successivamente Lucianina ha estratto un foglio e ha cominciato a leggere:
“Che il cielo benedica le donne che sanno ridere di loro, che si fanno prendere in giro, perché questa è la vera uguaglianza. Un comico può capitare che faccia una battuta esagerata, ma il sessismo è un’altra cosa. Il sessismo è l’odio nei confronti delle donne; è la violenza di genere, è la discriminazione sul lavoro, è pensare che le donne siano inferiori rispetto agli uomini, è la mutilazione dei genitali femminili per impedire alle donne di provare piacere. Il sessismo è non solo impedire ad una donna di farsi una foto nuda su un cavallo, ma impedirle anche solo di parlare. Se una donna fa una battuta discutibile su un’immagine discutibile di un’altra donna, fa sessismo? No, perché c’è la libertà sia di pubblicare la foto come ti pare, sia di parlarne come ti pare. Ad ogni azione una reazione, punto. Quindi è solo un fenomeno della fisica e in questo caso del fisico.
https://twitter.com/chetempochefa/status/1338241413859975172
Infine, una carrellata di colleghe che finora pare abbiano preso bene gli sfottò della Littizzetto:
“Ma siano benedette la Marcuzzi e la De Filippi, la d’urso e Hunziker, la Ferragni, Filippa, che sia santificata la Belen e le Rodriguez tutte. Perché sono donne, ma donne che sanno ridere. Perché ridere è una salvezza. È una delle poche cose che in questi tempi cosi duri ci ha salvato”.