Cops – Una banda di poliziotti, recensione in anteprima della nuova serie Sky: Bisio e Miniero portano in tv la comedy poliziesca, ma c’è da lavorare
La comedy poliziesca sbarca in Italia, con qualche fatica ed ingranaggio da sistemare: ma è comunque un buon inizio per la nuova collection Sky
Fonte: Gianni Fiorito
Nella sua storia, non sempre Sky Italia ha fatto rima con comedy. Spesso, le produzioni originali della pay tv sono più orientate verso il genere drama e crime, in cui Sky ha già dato modo di essere tra i leader. Eppure, ogni tanto emerge qualche titolo che prova la strada della commedia, declinandola dal linguaggio cinematografico, seguendo così la linea delle altre produzioni. L’ultimo tentativo si chiama Cops-Una banda di poliziotti, i cui due film-tv prodotti andranno in onda lunedì 14 dicembre e lunedì prossimo, 21 dicembre 2020, alle 21:15 su Sky Cinema ed in streaming su Now Tv.
Dalla Svezia alla Puglia, con ciambellone
Il racconto si svolge ad Apulia, immaginaria cittadina a pochi chilometri da Lecce: qui ottiene il trasferimento il Commissario Valerio Cinardi (Claudio Bisio), poliziotto dal passato encomiabile ma che ora sogna solo di trascorrere gli ultimi anni di lavoro prima della pensione in tutta tranquillità.
Apulia, decretata la “città più tranquilla d’Italia”, fa quindi al caso suo. A confermarlo il Commissariato di Polizia (o, meglio, di “Plizia”, come recita l’insegna all’ingresso), i cui componenti sono poliziotti mai passati davvero all’azione. Nicola O’Sicc (Pietro Sermonti) è un eterno adolescente, sposato con la collega Maria Crocifissa (Giulia Bevilacqua), ligia sul lavoro ma anche molto materna, tanto da provvedere ogni mattina al rifocillamento di tutto il gruppo con i suoi ciambelloni.
Ci sono poi Benedetto, soprannominato Benny the Cop (Francesco Mandelli), l’unico a sognare di poter combattere il crimine come i film polizieschi di cui è appassionato, e Tommaso Guerra (Guglielmo Poggi), centralinista che sta studiando per ottenere una promozione ed andarsene dalla provincia, dove si sente stretto e convinto che la sua omosessualità sia oggetto di discriminazioni -cosa che percepisce solo lui all’interno del gruppo-.
L’arrivo da Roma del Commissario Margherita Nardelli (Stefania Rocca), però, porta loro una brutta notizia: proprio in virtù della mancanza di reati, il Commissariato è destinato a chiudere ed i poliziotti ad essere trasferiti altrove. Un vero dramma per Cinardi e gli altri colleghi: che fare, allora? L’idea è tanto assurda quanto geniale: mettere in scena una serie di crimini che giustifichi la presenza della Polizia ad Apulia.
Aiutato da Tonino (Dino Abbrescia), gestore del chiosco dove i protagonisti fanno pausa pranzo, il gruppo cerca così di rendere Apulia un po’ meno tranquilla. Il risultato, però, va oltre le loro aspettative, risvegliando il pericoloso boss Zu Tore, in città sotto mentite spoglie, e suo fratello Anaconda (Giovanni Esposito), che mira ad ampliare il proprio territorio. Per la banda di poliziotti, quella che sembrava un’idea semplice diventa una vera operazione di polizia, ovviamente tutta da ridere.
Bisio-Miniero, la coppia della commedia ci prova in tv
Dietro la macchina da presa (ma anche alla sceneggiatura, con Giulia Gianni e Gina Neri) c’è infatti Luca Miniero, che in questi anni si è specializzato nella nuova commedia italiana con titoli di successo come “Benvenuti al Sud”, “Benvenuti al Nord”, “La scuola più bella del mondo” e “Sono tornato”. Davanti, il già citato Claudio Bisio, capocomico per anni di Zelig ed uno dei volti più riconoscibili della tv italiana.
I due si conoscevano già prima di Cops: Bisio è infatti stato il protagonista di “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”, così come di “Non c’è più religione”. Tre film che hanno rafforzato la loro collaborazione, che ora si cimenta con la televisione.
Il mix è evidente fin dai primi minuti: Cops-Una banda di poliziotti vuole portare in tv una storia che avrebbe potuto reggersi sul grande schermo, con l’obiettivo però di rendere i protagonisti riconoscibili fin da subito ed attuare un’operazione già fatta da Sky con I delitti del BarLume, ovvero creare una “collection” di film-tv da proporre in più stagioni.
Un progetto che parte dalle solide basi della suddetta collaborazione Bisio-Miniero che, forti del loro solido rapporto professionale, da una parte riescono a costruire un mondo intorno al personaggio di Cinardi con grande facilità, ed al tempo stesso a garantire al pubblico una riconoscibilità immediata al genere ed alle intenzioni.
Un lungo episodio pilota (non senza difetti), che porta in Italia la comedy poliziesca
Ecco, le intenzioni di Cops si riallacciano alla necessità di Sky di voler intraprendere, oltre a quella del drama, anche la strada della comedy: d’altra parte, il proprio catalogo deve saper soddisfare ogni tipo di palato, da chi cerca le forti emozioni a chi preferisce rilassarsi davanti alla tv con storie più leggere.
Una strada che è sicuramente più complicata da seguire rispetto a serie tv più impegnate come Gomorra-La serie, Romulus e Petra: perché -scusateci la banalità- far ridere è molto più difficile che far piangere. Per questo Sky si è affidata alla coppia Miniero-Bisio ed ad un cast di attori che sa mettersi alla prova dando buoni risultati.
L’effetto è però altalenante, in questi due primi episodi (Sky ha già annunciato di essere al lavoro su nuovi film-tv): l’asticella della commedia viene raggiunta sì in svariati casi -e non poco contribuisce il personaggio di Benny, interpretato da un Francesco Mandelli che trova la sua giusta controparte nonsense televisiva-, ma in altri è solo sfiorata, lasciando la sensazione di una battuta non riuscita del tutto.
Cops, in altre parole, deve rodare, trovare il suo equilibrio e distaccarsi dal format originale per poter diventare una vera collection di film-tv da commedia italiana a tutti gli effetti. I primi due episodi avrebbero sì potuto regalare qualche sorriso in più, ma mostrano un potenziale tutto da scoprire.
Già da ora, però, a Cops va un merito: quello di aver intrapreso la strada della comedy poliziesca, un vero e proprio filone negli Stati Uniti grazie ad un titolo cult come “Una pallottola spuntata”, “Scuola di Polizia” ed alla serie tv Brooklyn Nine-Nine, in Italia mai veramente esplorato. Era ora, verrebbe da dire: anche la commedia nostrana può ironizzare sulle Forze dell’Ordine senza risultare offensiva; per diventare davvero sagace, però, si deve lavorare ancora.