RaiSport, giornalisti contro 90esimo Minuto per intervista di 26 minuti al ministro Spadafora
I giornalisti di RaiSport definiscono l’intervista di Varriale al ministro Spadafora di domenica scorsa a 90esimo Minuto “una passerella”
Non c’è pace per RaiSport (ma questa non è una notizia!). Ancora una volta tocca segnalare una protesta dei giornalisti della testata sportiva della tv pubblica. In questo caso la polemica nasce dall’ospitata del ministro dello sport Vincenzo Spadafora nella puntata di domenica scorsa di 90esimo minuto su Rai2. Un’intervista in collegamento durata nel complesso ben 26 minuti e gestita in larghissima parte dal vicedirettore di RaiSport Enrico Varriale (che affianca Paola Ferrari nella conduzione del programma, rimasta in rigoroso silenzio per quasi tutto lo spazio – anzi si è complimentata con lui per la risposta sul calcio femminile).
Ecco il testo firmato dal Cdr di RaiSport, che definisce l’intervista in questione “passerella“:
Domenica scorsa nella Tribuna di 90esimo Minuto c’è stato un lungo collegamento (26 minuti) con il ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Abbiamo sempre avuto e continuiamo ad avere rispetto per ogni scelta editoriale (condividendola o meno), che però non deve dimenticare mai l’interesse di tutti i telespettatori che ci seguono e che pagano il canone. Oltretutto dobbiamo salvaguardare il nostro ruolo di giornalisti del Servizio Pubblico. Non possiamo quindi sottrarci a un intervento chiaro e deciso quando si tratta di difendere la credibilità e l’autorevolezza della nostra testata e i valori che un vero Servizio Pubblico è tenuto a rispettare. Ci riferiamo, in particolare, ai criteri di imparzialità e di equidistanza che un programma storico come 90esimo Minuto non può e non deve mai ignorare. Con le pagine dei giornali piene di contrapposizioni e di dure polemiche tra il ministro Spadafora e il Coni (con tutti i risvolti che comportano gli ultimi provvedimenti governativi), come si fa a ospitare una sola parte in causa? Se un argomento così importante e delicato come la riforma dello sport deve essere trattato e approfondito – ribadiamo nell’interesse di tutti – Raisport deve farlo mantenendo però un ruolo super partes, con equilibrio e spirito critico nel pieno rispetto dei più elementari e basilari principi giornalistici e di etica professionale. Ci domandiamo quindi in proposito: qual’era la controparte del ministro Spadafora? Chi rappresentava il Coni? Dov’era il contraddittorio? Perchè la direzione di Raisport ha avallato questa scelta? Tra complimenti e continue approvazioni rivolti al ministro, il lungo collegamento si è trasformato in una “passerella” che non riteniamo accettabile. Il fatto poi che uno dei 2 conduttori sia un membro della direzione (si riferiscono a Enrico Varriale, Ndr) rende quanto accaduto ancora più grave e inaccettabile perché espone tutti noi a critiche di cui non si sente certo il bisogno.
Arriverà la replica della direzione di RaiSport (Auro Bulbarelli) e il chiarimento del diretto interessato Enrico Varriale? Ricordiamo che da quando è stato nominato vicedirettore di RaiSport, circola la voce di una sua vicinanza al Movimento 5 Stelle, di cui il ministro Spadafora è esponente.