In principio fu Platinette, che accompagnò con mille smorfie l’intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Poi è toccato a Nicola Porro, insofferente ed annoiato durante l’intervista al sindaco di Roma Virginia Raggi. A completare l’opera, martedì sera, ci ha pensato Luca Bizzarri, che ha arricchito con espressioni abbastanza eloquenti l’ospitata a distanza di Matteo Salvini al Maurizio Costanzo Show.
Dodici minuti di scena muta per l’attore, che ha ascoltato il leader della Lega senza rinunciare a reazioni perplesse, riprese prontamente dalla regia. Un atteggiamento simile a quello adottato da Giorgio Gori, anche lui mai entrato in contrasto con l’ex vicepremier.
Il monologo di Salvini è apparso debole, una sorta di disco rotto con i soliti argomenti buttati sul tavolo e affrontati con slogan ormai noti al pubblico. “Spero che sia il Natale dei bambini che aspettano questo giorno per un anno. Mi rifiuto di pensare ad un Natale via Skype o via Zoom. E’ importante poter rivedere mamma, papa nipoti, o cugini. Invito ad evitare di seminare disperazione dicendo ‘niente Natale’”. Inevitabile pure l’attacco alle piattaforme di vendite online: “Per il regalo alla mia bambina di sette anni provvederà Gesù Bambino in base alla letterina che scriverà con la biro e non Amazon”.
Il silenzio di Bizzarri è durato fino al mattino seguente, con uno sfogo affidato ai social:
“A volte capita che tu debba stare a sentire uno che dice ‘ci rubano il Natale’. L’anno scorso glielo rubavano i musulmani, quest’anno glielo ruba Conte. Allora stai zitto, sperando che i tuoi pensieri non trapelino, sperando di non percularlo ad alta voce”.
In mezzo a migliaia di like, c’è stato anche spazio per qualche messaggio di dissenso per essersi esposto a scoppio ritardato. “Io conosco una cosa che si chiama “rispetto”. Rispetto per il padrone di casa, prima di tutto”, ha replicato Bizzarri.