Alex Rider su Amazon Prime Video la spia adolescente che stupisce con la forza dell’intrattenimento
Scopriamo insieme Alex Rider la serie tv appena arriva su Amazon Prime Video, uno 007 adolescente dotato di ritmo e caparbietà. Da non perdere
Quanto è bello lasciarsi sorprendere, trovare qualcosa di totalmente inaspettato davanti a noi. Un’amicizia inattesa in un momento buio, una banconota per strada mentre si cammina, la gentilezza di uno sconosciuto, piccoli momenti di felicità nella monotona quotidianità. Ecco Alex Rider arrivato da pochi giorni su Amazon Prime Video è la sorpresa che non ti aspetti.
Chissà quanti vedendo il faccino biondo del protagonista sulla propria schermata di Prime Video o leggendo la trama l’abbiano ignorata pensando all’ennesimo scialbo prodotto per adolescenti. Invece Alex Rider poggiando su una solida produzione Sony e Eleventh Hour che l’hanno sviluppata ancor prima di venderla ad Amazon, è un ottimo prodotto d’intrattenimento, avvincente al punto giusto, brillante, contemporaneo, moderno e adatto a tutte le età (ma non un prodotto per bambini).
Alex Rider, lo 007 adolescente
Alex Rider è un personaggio creato dalla penna, anzi dalla tastiera, di Anthony Horowitz che l’ha reso protagonista attualmente di 12 romanzi con un tredicesimo che è in fase di pre-produzione. Un adolescente apparentemente come tanti altri ma che in realtà è una super spia, addestrato dallo zio fin da quando era piccolo praticamente a sua insaputa. Il primo romanzo della saga Strombreaker, è stato adattato per il cinema ma l’idea di farne una saga sulla falsa riga di un Mission Impossible o di un Bourne è stata stroncata dal flop e dalla bocciatura della critica.
Come spesso capita il tentativo seriale, anche se con un budget magari inferiore, è riuscito ha catturare l’attenzione del pubblico e puntando sul secondo romanzo Point Blanc, saltando il primo già portato al cinema, ha ottenuto il rinnovo per una seconda stagione che sarà tratta dal romanzo Eagle Strike, il quarto della saga letteraria. La serie tv di Alex Rider segue così la linea delle semi antologiche con un gruppo di personaggi che tornano ma con ogni stagione costruita intorno a una storia chiusa e ben definita, puntando sul materiale già esistente piuttosto che andando a costruire storie pensate solo per la tv, magari trasformando Alex Rider in un eroe da procedurale con il caso di puntata da risolvere.
Alex Rider è una spia adolescente, uno 007 under 18, ma non lo vediamo subito intento a salvare il mondo. La serie tv si prende il suo tempo per introdurre il personaggio interpretato da Otto Farrant e il suo mondo. Conosciamo un ragazzo alle prese con le dinamiche tipiche della sua età: il fidato amico Tom, le feste, gli amori ma tutto cambia quando quello zio che l’ha cresciuto, insieme alla governante Jack, muore improvvisamente. Quel noioso banchiere che gli ha fatto girare il mondo da bambino, è in realtà una spia per una divisone dei servizi segreti britannici. Scoperta la bugia, Alex finisce trainato in questo mondo per scoprire la verità su una scuola d’elite la Point Blanc dove vengono mandati i figli dei ricchi e che sembra collegata alla morte dello zio.
Perfetta spia a sua insaputa, Alex dovrà adattare la sua vita a questa nuova realtà. Ma a differenza di quanto la trama possa far pensare per arrivare sulle Alpi Svizzere in questa scuola sperduta nel nulla, Alex impiega 4 puntate sulle 8 totali, così nel vivo dell’azione di fatto ci si arriva negli ultimi 3 episodi di stagione senza però che lo spettatore possa perdere l’attenzione, anzi finendo per appassionarsi sempre di più alle vicende di Alex. Riuscendo nell’obiettivo primario di una serie tv che ha come titolo il nome del protagonista: creare il personaggio, farlo vivere, farlo scoprire in modo da renderlo indispensabile ma soprattutto credibile per chi guarda.
A chi hai dato del teen drama?
La paura del teen drama d’azione più da Disney Channel (o Disney+) adatto a tutti e perbenista svanisce nel giro di poco e non per un abuso di alcol e droghe o per del sess0 sfrenato, tutto questo in Alex Rider non c’è, ma per una voglia di non indugiare su scelte facili, sulla storia d’amore romantica, sui turbamenti di un ragazzo. Alex Rider è un action, è l’uomo comune che entra in azione come Jack Ryan, che lo fa con umanità e delicatezza ma soprattutto con la spensieratezza di chi è solo un ragazzo e ancora non sa bene quello che gli sta succedendo.
Ritmo e leggerezza che si riflettono anche nella colonna sonora, a partire dai titoli di testa accompagnati da The World is Mine di Samm Henshaw, per passare al resto delle musiche di Raffertie che dono alla serie tv un’ atmosfera contemporanea, naturale e mai forzata. L’uso dei social, degli smartphone, dei computer non è esagerato, forzato, costruito ma naturale come farebbe ciascuno ragazzo di quell’età.
Gli adulti, invece, sono vintage, a partire dai cattivi che sembrano usciti da un fumettone del passato, caricaturali nel loro essere e nel loro agire quasi a voler sottolineare come loro siano i dinosauri del passato, le vecchie spie da 007, i vecchi villain con lo sguardo glaciale e i baffoni poco rassicuranti, capaci di rendere a pieno l’idea del prodotto che stiamo guardando un action semplice, senza grosse pretese se non quella di intrattenere. E a volte basta questo.