Maurizio Costanzo Show, polemiche per la platea piena: “Pago il test a tutti, dovrebbero farlo anche i teatri”
Tutti i posti occupati, senza distanziamento, pochissime mascherine e plexiglass usato per separare le poltrone: è apparsa così la platea del Maurizio Costanzo Show nella prima puntata della 39esima edizione, andata in onda martedì 27 ottobre 2020. Un’immagine che ha colpito, non solo per la mancanza di distanziamento – adottata in qualsivoglia situazione ormai, davanti
Tutti i posti occupati, senza distanziamento, pochissime mascherine e plexiglass usato per separare le poltrone: è apparsa così la platea del Maurizio Costanzo Show nella prima puntata della 39esima edizione, andata in onda martedì 27 ottobre 2020. Un’immagine che ha colpito, non solo per la mancanza di distanziamento – adottata in qualsivoglia situazione ormai, davanti e dietro lo schermo tv – ma anche perché apparsa all’indomani della chiusura di cinema e teatri per effetto del DPCM del 24 ottobre scorso, che ha delineato le forme di un ‘lockdown light’ in attesa di chiusure più stringenti (perché l’ipotesi di allentamenti nell’immediato sembra davvero lontana).
Zero distanziamento, quindi, plexiglass usato a mo’ di divisorio – come peraltro hanno fatto molti ristoranti per tutelare i propri clienti – e tanti sorrisi tra il pubblico, che ormai stiamo tornando a rivedere negli studi tv anche se distanziato e con mascherina. Ovviamente la scelta del Maurizio Costanzo Show non poteva passare inosservata – né evidentemente voleva esserlo – e le polemiche sono fioccate. Tanto più che siamo in piena crescita esponenziale dei contagi e la comunicazione istituzionale è tornata a battere sui dogmi della lotta al COVID, ovvero la triade distanza – mascherina – igiene delle mani.
Piovute le polemiche, arrivata la risposta di Costanzo. Contattato dall’ADNKronos. ha reagito così ai ‘detrattori’:
“Volete sapere come funziona? È facile: il pubblico della mia trasmissione prima di entrare fa il test sierologico, e così tutti gli ospiti. Fra una persona e l’altra c’è un plexiglass, e anche fra un ospite e l’altro c’è un plexiglass. Perché non fanno così anche nei teatri? Possono farlo tutti. Facciano così, invece di rompere e fare polemiche”.
Una soluzione che ha certo costi, di vario tipo:
“Specifico che il pubblico viene in teatro un’ora e mezzo prima, perché possa essere fatto il test su ciascuno. Quindi io pago gli infermieri, il personale, il plexiglass. Il proprietario del cinema all’angolo faccia così, così non c’è pericolo legato all’assembramento”.
Più che sedate, direi che le polemiche sono pronte a crescere. Anche perché forse tutti tutti non è che possano permetterselo…