Paolo Bosisio, preside del Collegio: “Nei ragazzi di oggi poco rispetto ed educazione. I social? Quando il virtuale danneggia il reale”
L’intervista al preside Paolo Bosisio alla vigilia della prima puntata della quinta serie del programma Il Collegio da stasera su Rai2
Torna stasera in prime time su Rai2 il programma d’intrattenimento che ha avuto maggior successo nelle ultime stagioni della seconda rete del servizio pubblico radiotelevisivo. Parliamo del “Collegio” di cui oggi prende il via la quinta serie stavolta ambientata negli anni novanta. Il programma cambia sede e dalla provincia di Bergamo su sposta nel Lazio, per la precisione ad Anagni presso l’istituto Regina Margherita. Torna come voce narrante Giancarlo Magalli mentre nel cast è confermato il preside interpretato da Paolo Bosisio a cui TvBlog ha voluto fare alcune domande a poche ore dal debutto di questa nuova edizione.
Chi è Paolo Bosisio e come è arrivato al Collegio ?
Ho dedicato tutta la mia vita professionale al teatro, per molti anni facendone anche oggetto di insegnamento universitario. Al Collegio sono arrivato su invito di una mia laureata che si è ricordata di me ritenendomi adatto al personaggio del Preside. All’inizio è stata una sfida e una curiosità, che poi mi ha appassionato.
Lei è stato preside davvero, come li vede i ragazzi di oggi e come sono cambiati dai tempi in cui faceva il preside nella vita reale ?
Sono stato preside per una decina d’anni e i tempi da allora sono molto cambiati. Il livello di istruzione si è abbassato enormemente, ma ciò che mi impressiona di più è l’assenza di rispetto e educazione di molti giovani.
Che ne pensa dell’influenza dei social sui giovani di oggi ?
I social sono frutto dei tempi e costituiscono un arricchimento di cui non si dovrebbe abusare: ma questo puntualmente avviene e allora si trasformano in un danno soprattutto nei confronti della capacità e della volontà di rapportarsi con gli altri nella realtà non virtuale.
La severità è l’unica arma che può avere un preside ?
Assolutamente no. La chiarezza nel rispetto delle regole è importante, ma deve essere unita a una attenta comprensione dei giovani e alla ricerca di possibili empatie con loro.
Questa edizione del Collegio sarà ambientata negli anni novanta, ci vuole dare qualche anticipazione ?
Il 1992 è stato un anno importante per la storia del nostro paese e dell’Europa. Il gruppo di giovani selezionati per questa edizione rispecchia un mondo cambiato rispetto a quello rappresentato nelle scorse edizioni. Ci sono fra i partecipanti alcuni giovani che hanno alle spalle storie notevoli da diversi punti di vista. Spero che potranno essere motivo di qualche riflessione da parte dei telespettatori.
Il teatro è stato molto presente nella sua vita, come ci è arrivato e cosa ricorda con maggior emozione della sua carriera da attore ?
Il teatro è stata una vocazione infantile: a 9 anni ho fatto il mio debutto dilettantistico. Ho coltivato la passione tutta la vita affrontando il teatro da molti diversi punti di vista. La prima volta che fui protagonista di un dramma poliziesco: avevo 18 anni
Come pensa sia trattato il teatro dalla televisione di oggi ?
Il teatro è spettacolo dal vivo e come tale incompatibile per sua natura con mezzi quali la televisione. In passato il teatro era oggetto di qualche attenzione dalla tv ma oggi è relegato solo in canali tematici
Cosa promuove e cosa boccia della tv di oggi il preside Bosisio ?
Guardo poco la televisione solo qualche dibattito e i notiziari
Giuseppe Conte pare essere un po’ il preside del nostro paese, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria legata al virus Covid-19. Cosa gli consiglierebbe per questo periodo cosi difficile per il nostro paese ?
Preferisco non parlare di argomenti politici