Addio a Lillo Tombolini, un signore della Tv lontano dai riflettori
Se n’è andato ieri Lillo Tombolini, ex direttore di La7 e fra i pionieri della televisione privata in Italia
Se n’è andato in punta di piedi ieri nella sua casa romana Lillo Tombolini. Molti magari non sanno di chi stiamo parlando e proprio come commentato oggi da Enrico Mentana, la forza di Tombolini era proprio questa. Quella cioè di fare il suo lavoro (direttore di rete) senza sedersi in prima fila nei programmi del suo canale. Senza fare dichiarazioni roboanti a giornalisti o blogger, senza fare tweet altisonanti, senza insomma aver bisogno di apparire, perchè era nella sostanza il suo lavoro, la sua passione per il mezzo televisivo.
Tombolini ha vissuto la grande euforia della televisione privata degli anni ottanta in Italia. Quel fantastico periodo che era un po’ come la conquista di un territorio inesplorato, quando le idee e lo spirito visionario la facevano da padrone, lontane da calcoli matematici e ragionamenti su target e su cosa convenisse fare per affascinare la platea televisiva. Insomma una televisione fatta col cuore. Per anni direttore di La7, Tombolini, nato a Palermo 79 anni fa, era stato responsabile del palinsesto di Antenna Nord, mitica emittente lombarda di grande successo sul finire degli anni settanta sita sul canale UHF 49. Antenna Nord poi diventa Italia 1 e Tombolini è ancora lì per creare un canale nazionale.
Arriva poi la Rete 4 di Mondadori, quindi Telemontecarlo che diventerà poi La7 di cui diventa direttore di rete. Con lui nascono tanti programmi, ma sopratutto una idea di televisione pulita, schietta, onesta. Nel 2010 poi arriva a La7 Enrico Mentana con il suo Tg delle 20. Ed è proprio Mentana che oggi commenta in questo modo l’addio a Lillo Tombolini:
Se ne è andato in questa stagione plumbea, in punta di piedi, come nel suo stile di sempre. Lillo Tombolini era il direttore di La7 quando ci sono arrivato dieci anni fa. Quando una persona muore, il riflesso condizionato di chi ne scrive è di ritrarla in modo edificante, “un signore”, “una persona per bene”. Lillo lo era davvero, e si distingueva un po’ da tutti noi, nel Barnum della tv. Perché la televisione privata l’aveva passata in lungo e in largo, da protagonista: ma senza mai fare il fenomeno, senza mai sovrapporsi a programmi e conduttori, e senza mai per questo apparire un comprimario. Un professionista, un amico, un perdita per tutti. E se molti stanno pensando “non sapevo chi fosse”, sappiano che questa era la sua forza, esercitare un ruolo decisivo senza passerelle ma anche essendo immune dalla tentazione opposta, quella degli intriganti dietro le quinte. Ciao Lillo, e grazie ancora
Un caro saluto a Lillo Tombolini e un abbraccio ai suoi famigliari.