Annalisa Bruchi: “Con Restart racconteremo l’economia in epoca Covid (senza virologi)”
Intervista ad Annalisa Bruchi. Dal nuovo programma di economia “Restart” al Palio confermato in Rai anche nel 2021.
Dopo l’emergenza sanitaria, l’Italia si trova ad affrontare una delle più gravi crisi economiche della sua storia. Ci pensa Restart – L’Italia ricominicia da te a raccontare l’economia in epoca Covid. Il nuovo programma di Annalisa Bruchi andrà in onda in seconda serata su Rai2 a partire dal 7 ottobre. Tra gli ospiti della prima puntata ci saranno il ministro dell’economia Gualtieri. Ne abbiamo parlato con la giornalista senese.
Come sarà Restart?
“Restart nasce perché stiamo vivendo un momento drammatico non solo dal punto di vista della salute ma anche da quello economico. Ora l’Italia ha una grande opportunità: i 209 miliardi che arriveranno dall’Europa potranno essere fondamentali per il rilancio del nostro Paese. Magari è la volta buona che si fanno programmi a lungo periodo, come non si fa più da anni”.
Il programma parlerà anche dell’emergenza sanitaria?
“Sì, ma non avremo virologi. Ne parleremo, inevitabilmente, anche se da un punto di vista diverso. I numeri sono in continua crescita, per cui l’economia ne risentirà ancora per un lungo periodo. Le misure tampone, come la cassa integrazione e il divieto di licenziamenti, finiranno. Sarà un autunno complicato. Noi cercheremo di raccontare in maniera semplice dei concetti complessi. Adesso c’è molta attenzione verso questi temi da parte di tutti. Si è cominciato a capire che le decisioni della macro economia sono quelle che influenzano i soldi che ci entrano in tasca”.
Partirete con il ministro Gualtieri.
“Quando ho saputo che sarei ripartita con un programma di economia, quella con il ministro è stata la prima chiamata. Era luglio. Forse lui è il primo ministro politico che intervisto, i precedenti erano più o meno tutti tecnici”.
Questi temi stanno diventano sempre più centrali anche nei programmi quotidiani. Altrove se ne parla con troppa superficialità?
“Ormai si sente parlare di DEF e MES ovunque, sono sigle entrate nel lessico comune. Finora, causa campagna elettorale, questi temi venivano banalizzati. Adesso è il momento di trattarli con più tranquillità, cercando di capire meglio cosa sta succedendo. In tv spesso questi temi vengono buttati in politica. Quando succede ne esci più confuso che persuaso, non ci capisci niente”.
Perché di programi economici in tv ce sono così pochi?
“Sono contenta che si faccia questo programma a prescindere dalle aspettative di ascolto. Credo che sia importante farlo. Siamo un programma di seconda serata, interno, che costa poco. La Rai si deve prendere il rischio, tra virgolette, in quanto servizio pubblico. Noi cercheremo di fare divulgazione, anche grazie alla presenza di Alessandro Sortino nella squadra. Non vogliamo rivolgerci solo agli addetti ai lavori, ma vogliamo renderci comprensibili a tutti”.
Su cosa porrete l’attenzione?
“Ci saranno molti reportage e inchieste sul mondo del lavoro. E’ un tema che ci sta molto a cuore. Faremo delle inchieste di tutti i tipi. Racconteremo storie positive di chi ce l’ha fatta, i lavori del futuro, quelli destinati a finire, l’aumento dell’usura”.
Alessandro Sortino andrà anche in video?
“No, per ora no, ma chissà”.
Quale sarà il ruolo di Cazzullo, invece?
“Oltre a interagire con gli ospiti, ogni puntata scriverà una lettera a uno dei grandi del mondo dell’economia. Lui sul Corriere risponde alle lettere, qua invece le scrive (ride, ndr)”.
Dopo Povera Patria, le era mancato un programma di economia?
“Molto, mi mancava tornare a parlare di argomenti più concreti. Le campagne elettorali mi avevano un po’ stancata”.
Questo è un anno anomalo anche per l’assenza del Palio. Quale sarà il futuro in Rai?
“La convenzione è stata prolungata almeno fino all’anno prossimo, il Palio sarà in Rai anche nel 2021”.