Dieci anni di Agorà. Il glorioso compleanno è stato festeggiato in diretta lunedì mattina alla presenza dei quattro conduttori che si sono alternati dal 2010 ad oggi. Luisella Costamagna ha quindi accolto Andrea Vianello, Gerardo Greco e Serena Bortone, entrati in studio alle 9, orario in cui partì il programma nella primissima edizione.
“Fu così solo per la prima stagione, poi anticipammo alle 8”, ha ricordato Vianello, che ha anche svelato la provenienza del titolo, che inizialmente doveva essere un altro. “Non trovavamo il nome. L’allora direttore di Rai3 Antonio Di Bella voleva chiamarlo Ad onor del vero, ma a me non piaceva molto. Dissi no: ‘qui serve un nome che resta’. Andando in motorino vidi il cartellone del film omonimo del 2009 e lo scelsi”.
Vianello, Grego e Bortone sono stati introdotti da “oggetti feticcio”, come li ha ribattezzati la Costamagna. Ecco dunque la citata locandina del film per il primo, un masso per Greco (che si batté per la rimozione di un grande sasso che bloccava il passaggio sulla strada Statale di Aquara) e la celebre campanella per la Bortone. Quest’ultima ha raccontato l’intero periodo di lockdown, documentato quotidianamente tra marzo e aprile: “Ci tenevo moltissimo ad andare in onda, se si fosse spenta l’informazione, il Paese sarebbe entrato nel panico assoluto. Ci sarebbe stato un vuoto, se cadeva la tv, cadeva tutto. Volevamo esserci”.