Enrico, come avessimo accettato. Ci avrebbe voluto solo un’ora, è sembrata un’eternità. “Corre veloce il tempo quando ci si diverte”. E come provarlo se, in sessanta minuti di monologhi e battute, non è scattato nemmeno un risolino? Non dico di rimanere con la mascella slogata, ma uno, misero. Niente, le lancette decise a battere così lente e stanche, da rinunciare tanto all’eventuale accelerazione, tanto al solito ritmo. Dove sono? Ma che ore sono? Ancora le 22.20?
Per carità (o per karitè?), tanto di cappello per Enrico Brignano e la sua squadra per aver riportato con coraggio il varietà in prima serata, dopo il baratro del blocco delle riprese a causa del Covid. Tuttavia, le prime settimane della nuova stagione televisiva ci hanno dimostrato che produrre contenuti originali e di qualità è ancora possibile, seppur figli dell’estenuante lockdown e del noiosissimo distanziamento sociale. Un’ora sola vi vorrei, nato come spettacolo teatrale, non è tra questi casi. Pesa sul giudizio l’inevitabile paragone con il modello di riferimento, che è il Viva RaiPlay di Fiorello, andato in onda alla fine dello scorso anno.
Il presupposto del tempo ridotto rispetto agli one-man show all’italiana, la condivisione delle scelte estetiche in studio (i due programmi condividono la direzione della scenografia), la resident band, l’annunciatore sui generis, Malika Ayane, i TikTok: è il ritratto di un appuntamento qualunque del programma prodotto dalla piattaforma streaming, che si differenzia dal successore per via dell’esperimento innovativo. E perché più di qualche risata la solletica, complice il talento immarcescibile e pressoché unico di Fiorello.
Viene da chiedersi se lo stesso potrà valere anche per Enrico Brignano, che insieme ai comici della sua generazione sta attraversando anni piuttosto complessi dal lato creativo, fra repertori sin troppo classici e inventiva condizionata. Attore sensibile, in fase di scrittura attinge agli stessi immaginari di chi si occupa di intrattenimento sul web in modo amatoriale, macinando vignette e meme a vista d’occhio e in tempo reale. Ai professionisti come Brignano rimangono così le briciole, i compendi di battute già masticate e digerite, tutto fuorché inedite. Allora, alla verginità delle freddure dovrebbero subentrare la credibilità e l’ascendente del personaggio in scena. Dovrebbero. Meno male che poi arriva Lundini a metterci una pezza…
Un’ora sola vi vorrei, la diretta di martedì 22 settembre 2020
21.25: Inizia “Un’ora sola vi vorrei”, dagli studi di Via Tiburtina in Roma. Si promettono 60 minuti di spensieratezza e intrattenimento, ma l’anteprima con la presentazione della band e dell’annunciatore – e la relativa pubblicità – già frammenta l’inizio.
21.35: Lo show inizia con la sigla ballata dal corpo di ballo della trasmissione, un mash-up che coniuga i classici stacchetti da varietà e “Un’ora sola ti vorrei” di Giorgia del 1997. Il primo monologo di Enrico Brignano parte dal referendum di ieri e dal taglio (suicida) dei parlamentari, redarguiti dalle mogli affannate dalla perdita dei benefit.
21.45: Dopo il referendum, il Coronavirus, che campeggia anche nei maxi-screen che fanno da sfondo ad Enrico Brignano. I congiunti, il Billionaire, i decreti legge, i banchi con le rotelle, gli italiani “responsabile”. Un compendio di meme. Gli attori comici soffrono nell’era post-Lercio.
21.50: Entra Alessandro Betti, nei panni di un virologo e pneumologo di Stanford, che entra in studio allungando la mano ad Enrico Brignano. Lo scienziato titolato, attratto dalle luci della televisione, ma che sembra essersi laureato su Facebook. “Non alimentiamo false speranze. Per il vaccino penso che per oggi non se ne parli”.
22.00: Tema centrale del primo appuntamento è il tempo, in realtà filo rosso dell’intera serie, che corre contro quei minuti che la prima serata è ormai solita dispensare a programmi-fiume. Che scavalcano la seconda, la terza e la quarta serata. “I Sumeri non sapevano contare, calcolare i secondi: perché erano… sumeri”.
22.05: L’ospite musicale della serata è Malika Ayane, che canta Senza fare sul serio. Poi intervista a partire dalle origini familiari della cantante, di padre marocchino. Davanti a un tè accogliente, servito da un ballerino italiano di seconda generazione, contro ogni pregiudizio.
22.10: Che cosa avrà provato l’uomo che per la prima volta ha provato l’amore? Enrico Brignano torna indietro nel tempo per indagarlo. L’amore cavernicolo senza preamboli, fatto di mugugni, pitture rupestri, due gocce di Chanel numero “cimici” e ritardi preistorici. Mica tanto distanti da quelli di oggi.
22.25: Che bello l’amore, “Questa lunga storia d’amore” chiude il monologo, tra cavernicolo e contemporaneo. Dai buoni sentimenti ai balletti di TikTok, l’app di grande tendenza fra i giovani in cui è possibile montare video di breve durata con audio preregistrati. Brignano ci mostra alcuni filmati in lip-sync con i propri sketch ed invita il pubblico ad inviarne quanti più possibili. In studio, il bambino protagonista dei primi TikTok.
22.30: “Non ho mai detto ti voglio bene a mio padre, eppure ce ne ho avuto di tempo”. C’è un tempo che non deve passare, perché chi lo ha non deve aspettarlo. Il tono si fa più malinconico, con Malika che intona C’è tempo di Ivano Fossati.
22.45: Di ritorno dalla pubblicità, Brignano è a letto con la moglie Flora Canto, che dello spettacolo ha visto solo la sigla. Rimanendo innervosita dalle ballerine. “La gente ha bisogno di evadere e tu ti metti a parlare dei problemi dell’Italia. Sei un comico? Facce ride’ e bonanotte!”, la ripresa dell’attrice ad Enrico Brignano. Una chiusura à la Casa Vianello, con l’ingresso a sorpresa del piccolo TikToker Michael al posto di Enrico Brignano.
Un’ora sola vi vorrei, il nuovo show di Enrico Brignano
“Un’ora sola ti vorrei”, cantava Giorgia nel lontano 1997. A ventitré anni di distanza, Enrico Brignano allarga l’appello a tutto il pubblico televisivo con il suo nuovo one-man show Un’ora sola vi vorrei. In barba ai programmi-fiume, che nessuno sa quando iniziano e quando finiscono, il comico romano si ripromette di regalare sessanta minuti spaccati di intrattenimento ai telespettatori di Rai 2. Cinque prime serate, in onda da martedì 22 settembre 2020, in cui Enrico Brignano si metterà in gioco fra satira e comicità in compagnia di ospiti e interventi musicali. Tvblog monitorerà in live-blogging la prima puntata, a cui seguirà la consueta recensione.
Un’ora sola vi vorrei, anticipazioni di martedì 22 settembre 2020
Per la prima puntata di Un’ora sola vi vorrei, Enrico Brignano ha invitato sul palco la cantautrice Malika Ayane, con cui affronterà il tema portante del programma: il tempo, che dominerà la narrazione dello spettacolo anche fisicamente, con un’orologio che dominerà lo studio e scandirà i secondi rimanenti. La corsa inesorabile contro i minuti prevederà monologhi comici, interventi satirici, commenti piccati sulla società attuale e numeri musicali, eseguiti dalla Resident band in studio e dal corpo di ballo.
Un’ora sola vi vorrei, programma e second screen
Il programma è a firma di Enrico Brignano, Riccardo Cassini, Piero Guerrera, Luciano Federico e Manuela D’Angelo. Prodotto da Itv Movie per Rai 2, la regia è assegnata a Cristiano D’Alisera. Il direttore della fotografia è Marco Lucarelli, mentre le scenografie sono di Marco Calzavara. Le coreografie sono realizzate da Laccio (Emanuele Cristofoli). Valeria Destefanis è il capoprogetto RAI di Un’ora sola vi vorrei. Il produttore esecutivo RAI è Cristina Carunchio, mentre quella ITV MOVIE Patrizia Sartori. È possibile vedere in diretta la trasmissione grazie al portale Raiplay, mentre il commento sui social è affidato all’hashtag #unorasolavivorrei.