Enrico Brignano a TvBlog: Un’ora sola vi vorrei, il mio varietà essenziale fra ironia e divertimento
L’intervista al conduttore del nuovo varietà della seconda rete della Rai
Stasera arriva nella prima serata di Rai2 un nuovo varietà il cui elemento distintivo rispetto alla stragrande parte dei programmi di intrattenimento della tv generalista nostrana sarà nella sua durata. Come dice il titolo stesso del programma “Un’ora sola vi vorrei” lo show avrà la durata di un’ora, un’ora di spettacolo concentrata fra monologhi comici, musica e canzone ed ospiti (uno per ciascuna emissione) il tutto guidato da Enrico Brignano che torna in televisione in un one man show dopo l’esperienza di qualche anno fa su Rai1 con Il meglio d’Italia. TvBlog ha voluto sentirlo per fargli qualche domanda rispetto a questo suo nuovo debutto.
Un’ora sola vi vorrei, ma loro, cioè i telespettatori, come li convincerai a venire?
Mi auguro di non dover convincere nessuno! Nel senso, spero che il pubblico abbia un po’di fiducia e voglia di vedere cosa ho da proporre.
Con questo show si torna al passato del varietà televisivo, con la durata dello spettacolo fissata ad un’ora. Come hai convinto la Rai a questo tipo di operazione visto che la tv al giorno d’oggi produce solo spettacoli di due-tre ore per ottimizzare i costi ?
Il mio manager gli ha detto “Enrico quando parte non lo fermi più, potrebbe durare pure 4-5 ore. Date retta a me, facciamo un’ora sola e poi gli stacchiamo la linea e andiamo tutti a cena”. Gli altri si sono detti d’accordo e siamo andati a cena.
A proposito di questo hai già avuto in passato una esperienza di conduzione televisiva con Il meglio d’Italia andato in onda su Rai1, cosa ricordi di quello spettacolo e come si differenzierà, oltre che per la durata, Un’ora sola vi vorrei ?
La tv è cambiata moltissimo e anche i dati d’ascolto lo sono. Quello del 2014 era un programma tradizionale, con molti ospiti, che cercava di far vedere il lato positivo della nostra Italia; il programma di oggi ha un ritmo diverso, come pure i tempi che viviamo. Il mio ruolo sarà quello di fare satira e sbeffeggiare un po’le manie di questo periodo; gli ospiti saranno pochissimi, uno a puntata. Miro all’essenzialità, al divertimento ma anche all’ironia piuttosto amara.
Quale varietà del passato ti ha ispirato per questo tuo nuovo programma o se preferisci quale spettacolo della tv di ieri ti è piaciuto di più?
I varietà del passato erano pieni di fascino e li ho sempre nella memoria; non mi sono ispirato a qualcuno in particolare, ma di certo ho amato profondamente i vari milleluci, studio uno e doppia coppia. Diciamo che di tutti questi ho preso il timing: un’ora di durata!
Raccontaci come saranno le cinque puntate di questo show e chi saranno i tuoi ospiti
Gli ospiti saranno degli amici che hanno voglia di giocare con me e raccontarsi; le cinque puntate saranno articolate tra monologhi sull’attualità, numeri musicali, balli, insomma un’occasione per divertirmi e divertirci insieme al pubblico presente in studio e a casa.
Cinema, fiction, teatro, varietà televisivo, in quale di questi settori ti senti più a casa e quale esperienza professionale del passato ti ha aiutato di più nella tua crescita lavorativa?
Beh, il teatro è senza dubbio casa mia da sempre, il mio banco di prova, il luogo in cui sono cresciuto di più. Dal cinema e dalla fiction ho imparato la velocità nel cambiare registro insieme alle scene; dalla tv, i ritmi più incalzanti dei monologhi.
Un film, una fiction, uno spettacolo teatrale, un programma televisivo, un compagno-compagna di lavoro a cui sei più legato
Non è per essere di parte, ma sono fortemente legato alla mia compagnia teatrale, a coloro con cui divido spazi sul palcoscenico, ai tecnici di fiducia, alla sarta personale, insomma mi piace circondarmi delle persone che nel tempo mi sono diventate anche amiche. E’ bello, dopo aver lavorato, rilassarsi tutti insieme, magari bevendo qualcosa e ridendo della serata appena trascorsa.
Da telespettatore cosa non si perde in tv Enrico Brignano?
Butto sempre un occhio alle generaliste e ai programmi dei miei amici, come ad esempio Carlo Conti. La mia passione, però, sono i programmi di History channel, quelli di national geographic, alcune serie come “Narcos”.
Cosa c’è dietro l’angolo di Enrico Brignano?
E chi lo sa? Amo fare un passo per volta. Di sicuro c’è tanto teatro, ma altre novità potrebbero bollire in pentola. Solo che non sono cotte, non è ancora ora di dire nulla.
Il titolo del tuo programma è ispirato ad una celebre canzone degli anni sessanta “Un’ora sola ti vorrei” scritta da Umberto Bertini e Paola Marchetti e cantata da grandissimi interpreti della musica leggera italiana, citiamo Ornella Vanoni e Giorgia su tutti. Chi avrebbe voluto incontrare o vorrebbe incontrare un’ora sola Enrico Brignano?
Un genio del passato, come Michelangelo o Leonardo. Ma anche Einstein. E perché no, sarebbe stato bello conoscere Leopardi: chissà, avrei potuto cercare di farlo ridere un po’, così invece di pessimista cosmico magari sarebbe diventato solo pessimista mondiale…