Fausto Massa a Blogo: “Techetechetè è per chi si diverte a guardare il passato con gli occhi del presente”
Anticipazioni e curiosità raccontate da uno degli autori della trasmissione cult in onda nell’access prime time estivo di Rai 1.
Techetechetè è come una grande cassaforte piena di gemme preziose: attingi da un contenitore d’oro ma fai attenzione a non rovinare nulla perché tutto deve risultare in ordine, tutto deve essere cucito a pennello secondo il vestito che vuoi dare ad ogni puntata. In questa edizione lo abbiamo notato in particolar modo con la scelta di assegnare un tema preciso ogni giorno.
Musica, cinema, spettacolo, arte: gli argomenti trattati nella trasmissione dello storico capo autore Elisabetta Barduagni e di Maria Teresa Fiore, vicedirettore di Rai 1, hanno convinto un ampio numero di telespettatori anche quest’anno con una media d’ascolto che spesso ha toccato e superato i 3 milioni e mezzo di telespettatori.
Abbiamo capito che i ricordi in tv vivono e non muoiono mai, probabilmente sono il primo vero cavallo di battaglia del piccolo schermo.
Per capire meglio quali sono gli ingredienti che fanno funzionare questa macchina del tempo, abbiamo intervistato uno degli autori all’esordio di Techetechetè quest’anno: Fausto Massa, giovane 36enne ma già con un bagaglio d’esperienza importante dietro le quinte che si è aggiunto ad altri autori storici di questo programma come Massimiliano Cane’ e Carlo Posio per fare solo due esempi.
Questa sera alle 20:35 sarà lui a guidare la puntata a tema vario della domenica, dedicato agli esordi in tv. In esclusiva per TvBlog anche alcune anticipazioni sui numerosi momenti che rivedremo.
Partirei subito col chiederti qual è la chiave del successo di questo programma?
È pensato per chi si diverte a guardare il passato con gli occhi del presente. Ha il pregio di essere sempre uguale a se stesso, ma allo stesso tempo ogni volta diverso e fresco. E poi utilizza un linguaggio che arriva a tutti, ai grandi e ai giovani. Regala emozioni a chi quella tv già l’ha vissuta, a chi forse l’aveva dimenticata e a chi non l’ha mai conosciuta. Per questi motivi, a mio parere, Techetechetè rimane uno dei programmi più contemporanei dell’offerta Rai.
Insieme a te, fra gli autori ci sono anche Emilio Levi, Salvo Guercio, Vito Simone e Vittorio Ripoli. Qual è il lavoro di un autore di Techetechetè?
Qualunque programma si faccia credo che un bravo autore debba saper fare una cosa su tutte: raccontare una storia, ovviamente nei limiti del linguaggio che il format ti impone. Nel caso di Techetechetè non ci sono copioni, persone da interviste, non bisogna fare un casting. Ci sono “solamente” – si fa per dire – milioni e milioni di ore di programmazione da selezionare e da intrecciare attraverso un montaggio che renda la puntata estremamente dinamica. Il telespettatore coglie il racconto che ogni autore costruisce attorno al tema scelto. E se poi a questa “sceneggiatura” si unisce il fatto che vengono proposti personaggi molto amati dal pubblico, ecco svelati gli ingredienti principali di questo successo.
Sei un autore di varietà, di people show e di reality, uno su tutti Temptation Island che stai girando proprio in questi giorni. Qual è la differenza tra fare l’autore di altri programmi e di Techetechetè?
Non ci sono vincoli dettati dalla lunghezza del testo, dal cast, dalla personalità del conduttore e dai gusti di chi dovrà interpretare quel testo. C’è una totale libertà da parte degli autori di esprimere la fantasia e la propria creatività, attraverso la ricerca – non poco impegnativa – di un racconto che parli per immagini e per accostamenti.
I debutti televisivi delle star italiane sono i grandi protagonisti della puntata di stasera. Come mai hai scelto questo tema?
L’esordio è un momento molto importante ed emozionante. Spesso ci si vergogna un po’ nel rivedersi giovane ed impacciato. Ho scelto questo tema soprattutto per dare un messaggio positivo ai giovani che hanno bisogno di speranza e di credere ancora nel lavoro e nel futuro, di credere ancora nei propri sogni, come ho fatto io.
Cosa vedremo stasera? Ci dai un’anticipazione?
La puntata di questa sera mostrerà gli esordi spesso emozionati e goffi dei conduttori, dei cantanti e dei giornalisti più amati. Tra i personaggi di questa puntata ci saranno Alessia Marcuzzi (alla quale sono molto legato), Carlo Conti, Raffaella Carrà, Simona Ventura, Antonella Clerici, Ilary Blasi, Michelle Hunziker, Belen Rodriguez, Barbara D’Urso. E ancora Vasco Rossi, Jovanotti, Eros Ramazzotti, Zucchero, Adriano Celentano, Ornella Vanoni e molti altri. Impreziosirà la puntata una rara intervista del 1987 ad un giovanissimo Fiorello, che parla del suo lavoro come aiuto-cuoco e animatore nei villaggi turistici.
Invece il tuo debutto?
Il mio debutto in Rai è stato all’età di 18 anni (18 anni fa) nel programma di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro”, presentai un mio documentario. Poi a 22 anni entrai nella squadra autorale di Michele Guardì.
Se pensi a un’edizione di Techetechetè del futuro, cosa ti viene in mente?
Non sono uno di quelli che pensa che i programmi di oggi siano tutti di scarsa qualità e che quelli del passato fossero meglio di quelli del presente, anche se sono tanti a sostenere questo pensiero. Io non sono un nostalgico. Ogni programma è figlio dell’epoca in cui va in onda, ne è in qualche modo lo specchio che riflette i gusti del pubblico del momento. Tra i programmi che a mio parere meritano di essere ricordati in un Techetechetè del futuro ci sono molti show di Raiuno.
Dunque cosa salveresti della TV di oggi?
I varietà di Carlo Conti, di Milly Carlucci, i Sanremo di Baglioni e di Amadeus, le interviste di Raffaella Carrà e di Mara Venier… la lista è lunga. Conosco autori, conduttori e grandi professionisti della TV di oggi di grande talento.
Cos’altro vorresti raccontare attraverso Techetechetè?
Mi piacerebbe proporre uno spin-off, magari destinato a Raiplay, in cui alternare il materiale di repertorio delle teche ai videodiari di persone che raccontino il dietro le quinte e i retroscena. Registi, autori, costumisti, truccatori, tecnici, maestranze e addetti ai lavori, le cui storie personali potrebbero arricchire il racconto e mostrare un punto di vista inedito e ravvicinato. È un progetto sul quale stiamo lavorando.
Nella speranza che i tuoi prossimi progetti vadano in porto, in bocca al lupo!