Home Petra, le dichiarazioni della conferenza stampa. Si pensa già ad una seconda stagione

Petra, le dichiarazioni della conferenza stampa. Si pensa già ad una seconda stagione

La conferenza stampa della serie Sky con Paola Cortellesi.

pubblicato 13 Settembre 2020 aggiornato 3 Febbraio 2021 13:25

Petra è una produzione Sky Original, con Cattleya e Bartlebyfilm, che andrà in onda a partire dal prossimo 14 settembre, ogni lunedì sera, alle ore 21:15 su Sky Cinema e in streaming su NOW TV.

Paola Cortellesi presta il volto al personaggio di Petra Delicato, nato dalla penna di Alicia Giménez-Bartlett e apparso, per la prima volta, nel romanzo Riti di morte, pubblicato in Italia nel 2002 da Sellerio. I romanzi della scrittrice spagnola hanno venduto nel nostro paese oltre un milione e mezzo di copie.

Nella conferenza stampa di presentazione della serie, Paola Cortellesi ha parlato a fondo del suo personaggio, un’ispettrice della mobile di Genova, che, dall’archivio, si ritrova catapultata a risolvere casi di omicidio e di violenza. Con due matrimoni falliti alle spalle, libera da legami sentimentali e fuori dagli schemi, Petra, grazie al nuovo incarico, saprà rimettersi in gioco non solo professionalmente.

Le dichiarazioni dell’attrice romana:

Sono stata coinvolta in questo progetto attraverso Giulia Calenda, nel momento in cui hanno iniziato a pensare a questa serie. Mi sono innamorata di questo personaggio. È una donna che molte vorremmo essere perché è libera, perché sceglie di essere ciò che è, è fuori dagli schemi, fuori da ogni tipo di legame. Le sue sono delle scelte che comportano delle difficoltà. È un personaggio duro ma mi sono innamorata di lei perché è fuori dall’ordinario. Lei non sente il peso del giudizio degli altri e ciò riguarda le vite di tutti noi. Rinunciare a questo è segno di grande forza. Mi sono innamorata dei rapporti che Alicia ha raccontato nei suoi romanzi, con la sua penna bellissima. Sono felice che abbiamo avuto la possibilità di realizzare questo progetto. Aver ritrovato Maria Sole è stato un bellissimo regalo. Mi ricordo il giorno in cui Alicia è venuta sul set. Non sono mai stata così emozionata, nemmeno a Sanremo. Mi ha rassicurata, temevo il suo giudizio. E’ un personaggio lontano da me. Sono personaggi che ti danno la possibilità di vivere in una realtà parallela. Quando un personaggio è lontano, mi è facile interpretarlo. L’unica cosa che mi lega a lei è il linguaggio ironico. Lo abbiamo preparato moltissimo. Mi sono affidata totalmente a Maria Sole, mi fido e spesso pensiamo alle stesse cose.

Maria Sole Tognazzi è la regista di Petra, per la prima volta impegnata in un progetto televisivo:

Quando Riccardo mi ha chiamato e mi ha parlato del progetto e dell’ipotesi della presenza di Paola, l’ho vista come un’occasione imperdibile, ricontrarla dopo 16 anni. Ho letto i romanzi di Alicia e ho subito riscontrato una figura femminile anticonvenzionale, libera, che vuole scegliere la propria vita. Mi sono innamorata di queste sue caratteristiche. Per me, è stata una sfida. È la prima volta che lavoro per una serie anche se Petra, in fondo, è composto da 4 film. C’è stato un lavoro di squadra meraviglioso. Dovevamo rispettare i romanzi ma dovevamo anche fare una trasposizione in Italia. Abbiamo cercato un mix tra modernità e tradizione. Ho costruito Petra insieme a Paola con molto amore.

Andrea Pennacchi, invece, è il protagonista maschile della serie. Il suo personaggio, Antonio Monte, è un poliziotto vecchio stampo, saggio e prossimo alla pensione:

È stata un’esperienza straordinaria. Il progetto è stato bello dal momento in cui me ne hanno parlato. Mi sono affezionato subito al mio personaggio. E’ un vice ispettore tradizionalista, vecchio stile. Mi piaceva perché è un personaggio credibile, molto vivo, che assume ancora più vita quando si incontra con Petra. Maria Sole è stata la regista dei sogni. Alicia scrive delle cose splendide.

Di seguito, trovate le dichiarazioni degli sceneggiatori Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia, che si sono concentrati soprattutto sulle difficoltà riguardanti l’adattamento:

Calenda: Noi eravamo già fan dei romanzi, quindi l’amore già c’era. Abbiamo dovuto fare i dovuti adattamenti ma è una cosa che accade sempre. Questo personaggio è pervasivo. Ognuno di noi si riconosce in lei. Eravamo tutti innamorati di Petra perché tutti vogliamo essere come lei, smettere di mediare su tutto. E lei lo fa. Lo fa perché lei ha già dato. Ha una crosta dura ma sotto ha un cuore di panna. Che meraviglia sarebbe per tutti dire quello che pensiamo… Petra è anche contraddittoria e anche questa è una caratteristica meravigliosa. È un personaggio fascinoso, è un archetipo nuovo. Petra è tutti noi.
Macchia: La sfida tecnica più difficile è stata quella di adattare le tecniche investigative, dagli anni ’90 ad oggi. Abbiamo fatto una scelta fin dall’inizio: attribuire a Petra un determinato metodo investigativo che ha a che fare con se stessa. Lei usa se stessa, la sua esperienza, la sua sensibilità, mettendo insieme i fatti come solo lei sa fare. È stato difficile avvicinarci a quei metodi investigativi ma ci siamo, anche noi, affidati a Petra.
Andreotti: Per un periodo, sono stato l’unico maschietto, ero circondato da donne, ed è stata una grande fortuna e un grande privilegio far parte di questo progetto.

Nicola Maccanico (Executive Vice President Programming Sky Italia), invece, ha già parlato di una possibile seconda stagione:

Con Cattleya, siamo in un territorio amico. Petra rappresenta per Sky il fatto che vogliamo lavorare su una varietà di generi, lavorare su un prodotto più largo e il lavoro che stiamo portando avanti è portare la qualità ad un livello superiore. Sky, inoltre, vuole essere la casa dei talenti italiani. Vogliamo provare territori diversi. Siamo rimasti molto soddisfatti con Petra e andremo avanti su questa strada. Inoltre, crediamo molto alla centralità delle donne e crediamo al fatto che le donne possano attrarre anche un pubblico maschile, come protagoniste di una storia. Le donne, quanto gli uomini, sanno essere attraenti, a prescindere dai generi di riferimento. Abbiamo già l’idea di una seconda stagione. L’idea iniziale è sempre quella di dare una profondità al personaggio.

Riccardo Tozzi (fondatore e CEO Cattleya) ha definito Petra, un’operazione che unisce letteratura, serialità e cinema:

Petra è un’operazione che ci somiglia molto. E’ un’operazione interdisciplinare. Siamo partiti dai libri e abbiamo portato alla serialità, una grande attrice e una grande regista del cinema italiano. Abbiamo portato alla serialità, la qualità cinematografica, partendo da un testo solido. Ci siamo allontanati dagli stereotipi. Volevamo una forte componente umana. Siamo andati a trovare Alicia a Barcellona e c’è stato un colpo di fulmine. Il rapporto con lei è stato semplice. A noi piace lavorare su personaggi contraddittori. L’ambientazione è stata un problema all’inizio ma Genova si è rivelata la scelta esatta. È una città di mare, del nord, abbiamo mostrato una Genova varia e inedita. Il lavoro sulla fotografia ha interagito con la città. È stata un’esperienza molto bella.

Alicia Giménez-Bartlett, in collegamento, infine, ha speso ottime parole per Paola Cortellesi e per la regista:

Mi è sembrato strano, all’inizio, far uscire questa storia da Barcellona. Ma quando ho visto Genova, mi è sembrato meraviglioso il cambiamento. Non è stato difficile. Paola Cortellesi è stata fantastica, è bella ma non è un Barbie, ha un fisico adattabile, fantastico, è una scelta che avrei fatto anch’io. Ho visto la squadra lavorare sul set, ho visto Maria Sole comandare con fermezza, ho visto il suo ordine femminile e mi è piaciuto tanto.

Photocredit: Luisa Carcavale

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