Music Farm
Ebbene, ho ceduto alla logica del reality, e mi pareva giusto farne due parole. A parte il fatto che il bestemmiatore Baccini era ampiamente integrato nella trasmissione, perdonato e messo nell’angolo degli eliminati in modo che lo si potesse inquadrare con quell’espressione sognante mentre si esibiva la “sua” Dolcenera, c’è di peggio. Il programma è
Ebbene, ho ceduto alla logica del reality, e mi pareva giusto farne due parole.
A parte il fatto che il bestemmiatore Baccini era ampiamente integrato nella trasmissione, perdonato e messo nell’angolo degli eliminati in modo che lo si potesse inquadrare con quell’espressione sognante mentre si esibiva la “sua” Dolcenera, c’è di peggio.
Il programma è lento.
Ma è anche brutto da un punto di vista dell’immagine: ci si lascia andare a effettacci che avrebbero potuto essere anche validi, ma per la tv degli anni ’70. Transizioni imbarazzanti, bianco e nero, tutto per rendere la confezione di questo programma quanto più pacchiana possibile.
La sensazione è che, a questo punto, in tv valga davvero tutto.
D’altra parte, da una cert’ora in avanti va in onda il David di Donatello, condotto da Mike Bongiorno, su cui è bene stendere un silente velo pietoso, non fosse per la bella affermazione di Paolo Sorrentino con “Le Conseguenze dell’Amore”.