Quei pomeriggi dei giorni da cani
Costretto a letto da una maledetta influenza, sono purtroppo dovuto rimanere per lunghi giorni troppo lontano dalla Redazione di TvBlog e – contemporaneamente – troppo vicino ai palinsesti pomeridiani. Mi si è svelato, così, all’improvviso davanti agli occhi un mondo inedito e sconclusionato, sempre ridanciano e lontano anni luce dai ricordi di adolescente… fatti di
Costretto a letto da una maledetta influenza, sono purtroppo dovuto rimanere per lunghi giorni troppo lontano dalla Redazione di TvBlog e – contemporaneamente – troppo vicino ai palinsesti pomeridiani. Mi si è svelato, così, all’improvviso davanti agli occhi un mondo inedito e sconclusionato, sempre ridanciano e lontano anni luce dai ricordi di adolescente… fatti di documentari, giochi e tanti cartoni animati.
Per motivi di lavoro, ovviamente, da diversi anni non avevo più avuto modo di esplorare la variopinta kermesse dell’offerta televisiva feriale; mi sono trovato proiettato improvvisamente ai tempi delle Isole, delle Talpe, di Vips più o meno falliti e del famigerato nuovo che avanza. Devo confessare che per il debilitato convalescente le scelte rischiano di apparire spesso insostenibili e angoscianti: mi sono trovato infatti a dover decidere se seguire i commenti all’intervista di Costanzo alla Lecciso o il dramma di padre vissuto da Al Bano, mentre su altri lidi spopolavano le gravidanze delle starlettes e le ultime televendite.
Sia chiaro: è comprensibile che la fascia oraria si presti ad offrire un “prodotto” adatto più a massaie, ragazzine o pensionati (che, comunque, ritengo personalmente non così rimbecilliti come il mercato può far credere); fino ad alcuni anni fa, però, nei medesimi orari venivano diffuse – senza tornare al paleolitico – le geniali divagazioni sulla lingua italiana di Luciano Rispoli o il gioco delle scatole (ante litteram) di un giovanissimo Fabrizio Frizzi a Tandem. Per non parlare dei primi, fondamentali insegnamenti di numeri e verbi di Sesamo Apriti e le cervellotiche gare fra compagni di scuola davanti a Paroliamo. Oggi, invece, a parte Art Attack e Melevisione – oltre a qualche sospiro melanconico davanti all’ennesima replica di Lady Oscar – ho constatato amaramente che è completamente sparita, dai palinsesti, qualsiasi iniziativa intelligente e stimolante destinata ai più giovani.
Meglio educarli sin da piccoli ai divorzi: forse anche questo è segno dei tempi.