Paolo Beldì a Sanremo
Emerge così la notizia, fra le righe di una piccola intervista su Repubblica. Piccola quanto è piccolo lo spazio che viene dedicato alla cosa, rispetto alla sproporzione di pagina 55, dove campeggia una foto-poster di Guzzanti S. – Celentano. Ma in quel piccolo spazio si capiscono molte cose. Beldì – che abbiamo apprezzato come regista
Emerge così la notizia, fra le righe di una piccola intervista su Repubblica. Piccola quanto è piccolo lo spazio che viene dedicato alla cosa, rispetto alla sproporzione di pagina 55, dove campeggia una foto-poster di Guzzanti S. – Celentano.
Ma in quel piccolo spazio si capiscono molte cose. Beldì – che abbiamo apprezzato come regista di Quelli che… ma più volte maltrattato per Rockpolitik, dove (e anche adesso ci fa fatica accettarlo) si è fatto accreditare non come regista ma come staccacamere che garantiva la sua amichevole collaborazione al regista Celentano. E dove ha sfoggiato una regia che non so definire in altro modo se non brutta – sarà il regista di Sanremo.
Lo scrive così, Silvia Fiumarola, nell’ultima riga di un trafiletto defilato, come se niente fosse, che Beldì si farà il suo terzo – se la memoria non ci inganna – Festival di Sanremo.
Ma se fosse vero – e non abbiamo motivo per dubitarne – allora si spiega perché uno dei più bravi registi televisivi italiani in attività si sia prestato a un’amichevole collaborazione.
Nessuno fa nulla per nulla.