SorrideRai, SorrideRete
Ho l’idiosincrasia per i calambour a ogni costo – in particolar modo per quelli utilizzati a ogni sospiro di innamorata dai pubblicitari, dai signori della comunicazione, da coloro che si inventano titoli e slogan – e sottoscrivo, per questo motivo, un recente post di Achille. Ecco perché il fatto che ieri a Roma, in Sala
Ho l’idiosincrasia per i calambour a ogni costo – in particolar modo per quelli utilizzati a ogni sospiro di innamorata dai pubblicitari, dai signori della comunicazione, da coloro che si inventano titoli e slogan – e sottoscrivo, per questo motivo, un recente post di Achille.
Ecco perché il fatto che ieri a Roma, in Sala Mazzini si sia presentato il progetto SorrideRai mi ha fatto venire i brividi. Nella forma, però, non nella sostanza.
Anche se non abbiamo bisogno di messaggi positivi fallaci, di fasulle percezioni di benessere, di ottimismo alla Tonino Guerra, una cosa è positiva, nel progetto targato Rai Notte – e quindi con lo zampino di Gabriele La Porta – e Rai Futura: il provare a dare le notizie positive. E’ vero infatti che i giornali, i tg, i mezzi di comunicazione in genere – e perché no, anche i blog – raramente danno rilievo alle buone notizie. Si preferisce relegarle a spazi interni, a poche righe o secondi, perché la catastrofe tira – e se non ne siete convinti, pensate alle code per curiosi in caso di incidente, che ormai sono diventate una dicitura ufficiale dei bollettini sul traffico -, se ne parla poco. Ben venga dunque, purché non faccia parte di un’artefatta operazione ottimismo, questo sorriderai.