Di cosa parliamo, quando parliamo di televisione? /2
E dunque, questo primo post carveriano – Raymond mi perdoni – ha un seguito qui, oggi. Per due buoni motivi, e perché mi pare utile mantener viva la questione, soprattutto in questo periodo in cui l’assenza di grandi eventi televisivi – e sotto questo termine vorrei che passassero i concetti più vari – porta pochi
E dunque, questo primo post carveriano – Raymond mi perdoni – ha un seguito qui, oggi. Per due buoni motivi, e perché mi pare utile mantener viva la questione, soprattutto in questo periodo in cui l’assenza di grandi eventi televisivi – e sotto questo termine vorrei che passassero i concetti più vari – porta pochi utenti a curiosare fra le pagine di questo e altri blog televisivi (l’avrete notato, nascono come funghi e all’appello ne mancano almeno un paio).
I due buoni motivi sono questo bel post di lamdasond e il neonato blog collettivo splinderiano tvblog.splinder.com.
Da un lato, lambdasond lamenta il fatto che si parli troppo spessi di programmi e non di televisione, e dall’altro – pur riconoscendo al TvBlog buone firme e alcuni post interessanti – lamenta la contraddizione in termini dell’occuparsi di gossip e tette (per dirla senza mezzi termini).
E ha ragione, è una contraddizione intrinseca dell’essenza stessa di questo blog, che per ovvie ragioni parla di Tv, quella che vorrebbe, e di tv, quella che genera hype.
Quanto al blog collettivo, cui partecipano sempre più firme – e cui mi sono aggregato anch’io – esso sembra essere un esperimento interessante. Per il momento si mantiene a livello teorico, ma chissà che non possa sfociare, in un futuro non troppo lontano, in qualcosa di pratico. Da parte nostra, c’è tutta la disponibilità a realizzare piccole produzioni indipendenti e numeri zero, per vedere cosa ne verrà fuori – fra l’altro, nelle prossime settimane tornerà La Notizia Selvaggia, la prima produzione video del TvBlog – e per provare a fare un qualcosa di costruttivo. Sono da sempre convinto – insieme a altri collaboratori – che si possa provare a realizzare un palinsesto sul web, ben sapendo a cosa si va incontro e cosa si sta facendo: non televisione, ma qualcosa d’altro, che può assomigliare alla sorella maggiore, ma che ha altre implicazioni.
Pertanto, ecco a disposizione attrezzature, tempo e professionalità, per progetti da realizzare sinergicamente.
L’unica cosa che mi preoccupa, da addetto ai lavori, è il concetto di intrattenimento: troppe volte infatti la televisione di qualità e l’intrattenimento vengono dissociati. Io resto convinto del fatto che si possano fare entrambe le cose.