Striscia, Failla e i Blog
Matteo Failla ha fatto un’interessante analisi delle ragioni del rinnovato successo di Striscia la Notizia, in massima parte condivisa dal sottoscritto, che aveva addirittura pronosticato una “morte” imminente del programma di Antonio Ricci, premiato invece ai Telegatti e da ascolti lusinghieri, complici una serie di fattori che riguardano – nessuno me lo toglie dalla testa
Matteo Failla ha fatto un’interessante analisi delle ragioni del rinnovato successo di Striscia la Notizia, in massima parte condivisa dal sottoscritto, che aveva addirittura pronosticato una “morte” imminente del programma di Antonio Ricci, premiato invece ai Telegatti e da ascolti lusinghieri, complici una serie di fattori che riguardano – nessuno me lo toglie dalla testa – proprio quei punti evidenziati da Matteo: collocazioni in palinsesto e via dicendo. La cosa ancor più interessante è che Striscia si è sentita in dovere di difendersi e di rispondere a Matteo, adducendo una serie di motivazioni che non mi convincono per nulla. Nel dibattito – ripreso da Dagospia – è intervenuto anche Enrico Papi.
Ciò che reputo interessante è la modalità con cui Striscia è venuta a conoscenza dello scritto di Matteo. Il suo post, infatti è stato ripreso da Liberoblog, come spesso accade con notevole frequenza al suo blog, al TvBlog: questa è una testimonianza del fatto che Liberoblog garantisce una notevole visibilità ai blogger. Ma.
Ma Striscia incorre in un errore: scriveva, infatti, che Matteo è di Libero.it. La dicitura è stata poi corretta, precisando che Libero.it riprende un articolo di Matteo Failla.
Mi chiedo, dunque: i signori di Striscia si sarebbero abbassati a rispondere se il post non fosse stato ripreso e se non avessero creduto, inizialmente e erroneamente, che Matteo fosse una delle firme del Liberoblog? La cosa ripropone pesantemente, a mio avviso, il problema dell’autorevolezza dei blog/testate che pubblicano i post, e degli aggregatori – questo è di fatto il Liberoblog – che pubblicano post significativi cercando fra quelli che vengono ritenuti i blog più “autorevoli”.
Può darsi che nulla sarebbe cambiato, ma può anche darsi che la redazione di Striscia non avrebbe mai avuto occasione di leggere un post che, per la natura e la struttura stessa di un blog, sarebbe lentamente disceso verso il basso della home page per poi giacere, più o meno dimenticato, nell’archivio.
L’episodio – al di là dell’analisi che condivido – è comunque un’interessante dimostrazione di quanto i blog siano una nuova frontiera per la comunicazione e per un certo tipo di giornalismo che spinge dal basso: Matteo è un giornalista, ma potenzialmente poteva toccare a qualsiasi blogger che fosse inserito fra le fonti di interesse del Liberoblog.
Notevole, no?