Grillo a Sanremo? Dio ce ne scampi!
C’è un articolo, oggi, su Il Secolo XIX, a firma Renato Tortarolo, in cui si legge una breve intervista a Beppe Grillo. Perché? Il comico telefona a Panariello e Pistarino – altro genovese, oggi autore di Panariello – per il suo in bocca al lupo e arriva l’invito a salire sul palco dell’Ariston. Invito, come
C’è un articolo, oggi, su Il Secolo XIX, a firma Renato Tortarolo, in cui si legge una breve intervista a Beppe Grillo.
Perché? Il comico telefona a Panariello e Pistarino – altro genovese, oggi autore di Panariello – per il suo in bocca al lupo e arriva l’invito a salire sul palco dell’Ariston.
Invito, come afferma lo stesso Grillo, prontamente declinato, perché in giorni di par condicio dovrebbe fare un numero non suo, diverso da quelli che fa nei suoi spettacoli, dovrebbe essere un altro Grillo.
Eppure, nonostante il no a priori di Beppe, il capostruttura Rai responsabile di Sanremo (più tardi il nome, per ora concedetemi di averlo scordato) si è affrettato a correre ai ripari, precisando che non c’è stato nessun contatto con Grillo, nessun invito, niente di niente, dio ce ne scampi.
Fa paura, Grillo, non c’è niente da fare, lui lo sa, ci scherza, dice che il Festival del 2007 lo presenta lui.
E nell’intervista trova il tempo di parlare anche del suo vecchio amico Orlando Portento – che all’epoca era detto “il pinza”, perché cercava di pinzar soldi a tutti, e che finalmente ha la sua occasione, e può dimostrare in tv quanto vale.