Siffredi da censurare. E allora Campari Red Passion?
In questi giorni non si fa che parlare della mobilitazione del MOIGE contro lo spot televisivo delle patatine Amica Chips che ha come protagonista Rocco Siffredi. Purtroppo quel divertente spot è stato censurato ed è in onda in questi giorni in versione breve ed edulcorata. Tuttavia non si capisce come mai il MOIGE abbia protestato
In questi giorni non si fa che parlare della mobilitazione del MOIGE contro lo spot televisivo delle patatine Amica Chips che ha come protagonista Rocco Siffredi. Purtroppo quel divertente spot è stato censurato ed è in onda in questi giorni in versione breve ed edulcorata.
Tuttavia non si capisce come mai il MOIGE abbia protestato contro gli innocenti doppi sensi della pubblicità di Siffredi mentre a mio avviso ci sono in giro spot ben meno adatti ai bambini.
Per esempio “The Secret”, lo spot che ha come claim “Campari Red Passion” in onda ormai dallo scorso anno.
Ne riporto la descrizione fornita dall’agenzia D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO che lo ha realizzato:
In uno scenario tipicamente rosso lui e lei intrecciano un corteggiamento fatto con gioco di sguardi. Ad un certo punto iniziano ad inseguirsi e il ‘Campari on the rocks’ scivola dalle mani di lui e getta tutto il contenuto nella scollatura del vestito di lei.
Lei allora lo provoca e si abbassa, rivelando un seno piatto ed un corpo maschile. Lui allora si slaccia la camicia, si scioglie i capelli e si scopre così che dietro gli abiti maschili si cela il corpo di una bellissima donna dai tratti orientali.
Svelato il gioco della scambiata personalità il filmato termina lasciando spazio alla fantasia dello spettatore nell’immaginare quale sarà il seguito.
Lo spot è stato girato a Praga, nella Repubblica Ceca, con la regia di Tarsem Singh e ha come protagonisti due modelli, il rumeno di origini mongole (ma italiano d’adozione) Mihai Neghirla e la tedesco-tailandese (americana d’adozione) Nanda Hampe.
Ora, nessuno nega la particolare originalità dello spot, che risulta certamente intrigante, ma mi chiedo come sia possibile che un genitore si preoccupi di uno spot a prima vista innocente come quello con Rocco Siffredi (il cui doppio senso è evidente solo se si conosce l’attore porno) e quindi trovi evidentemente semplice spiegare ai propri bambini lo spot Campari, che fa comunque uso di immagini alquanto forti ed esplicite. Oppure, semplicemente non si preoccupi minimamente di farlo. D’accordo, più che lecito, ma allora perché prendersela con lo spot di Amica Chips?
Insomma, signori del MOIGE, non si starà un po’ esagerando con queste crociate? Non staremo trasformando un po’ troppo la società in funzione bambino-centrica, trovando così degli alibi per il fatto di parcheggiare i bambini davanti la TV senza esercitare alcun controllo su ciò che questi guardano (vedi anche il caso Rome)?
Onestamente sono alquanto sconcertato da quello che mi sembra soltanto del moralismo pretestuoso.